di Edward Luttwak
Onnipresente sulla televisione italiana, Edward Luttwak è uno dei massimi esperti mondiali di relazioni internazionali e di strategia militare, da anni consulente del governo degli Stati Uniti in questi ambiti. Luttwak ha scritto la prefazione al saggio di Andrea e Massimo Tortorella, Cripto-svelate-Perché da Blockchain e monete digitali non si torna indietro, Paesi edizioni. Ne pubblichiamo alcuni estratti:

Andrea e Massimo Tortorella hanno ragione: la Blockchain rappresenta un progresso davvero considerevole. Per importanza è paragonabile alla contabilità a partita doppia, l’invenzione medievale usata per la prima volta nel XIII secolo nell’ufficio di Nimes della banca fiorentina di Giovannino Farolfi & Company, e successivamente adottata dalle imprese e dagli enti finanziari di tutto il mondo. È, infatti, l’unico concetto universale mai sviluppato dall’uomo che non sia stato contestato nemmeno dalle ideologie più estremiste che rifiutano ogni altro concetto e convinzione.

Blockchain non può però essere intesa visivamente come le colonne della contabilità a partita doppia, con i debiti sempre a sinistra della pagina e i crediti sempre a destra, perché l’essenza stessa di Blockchain è la sua invisibilità astratta. Che non abbia un’essenza tangibile è proprio la chiave del suo valore e il motivo principale per cui gli enti finanziari ben informati di tutto il mondo la stanno adottando il più velocemente possibile; perché ovviamente riconoscono un grande valore proprio nella sua invisibile astrazione, che non può essere alterata o falsificata come invece può esserlo qualsiasi documento cartaceo.
(…) Il motivo per cui la contabilità a partita doppia è universalmente considerata un progresso che è stato molto importante per l’umanità, non è solo perché offre un modo conveniente di registrare dati aziendali, ma piuttosto perché il suo uso aumenta effettivamente la chiarezza mentale. L’equazione contabile fondamentale «attività = passività + patrimonio netto» sembra ovviamente elementare: si acquista un asino da 30 fiorini (attività) con venticinque fiorini presi dalla propria tasca (il patrimonio netto) e con un prestito di cinque fiorini (passività). Nulla potrebbe essere più semplice, anche se molte bancarotte e fallimenti sono stati causati dalla confusione tra passività, come ad esempio i crediti in sofferenza, e attività.
(…) Armati della contabilità a partita doppia e della chiarezza finanziaria che questa ispirava, i banchieri-mercanti di Firenze, Milano e Genova dominarono a lungo la finanza europea (Lombard Street è ancora un’arteria chiave della City di Londra) fino a quando anche i loro rivali oltre le Alpi non appresero quella tecnica, che fu completamente rivelata in un libro del 1494 stampato a Venezia.

L’intero spettro dei potenziali usi di Blockchain non è ancora stato esplorato, ma un uso che ha attirato un’enorme attenzione è quello di poter fornire registri aperti e sicuri per il trading in criptovalute. Un altro, molto più prosaico ma anche di un’importanza più immediata, è relativo alla riduzione dei costi e dei ritardi nei trasferimenti di denaro, sia interni che internazionali.
(…) Un uso importante ancora agli albori è inoltre quello di consentire contratti intelligenti (gli Smart Contracts), i quali non soltanto sono irrevocabilmente sicuri, ma possono anche essere auto-eseguibili attraverso un processo di garanzia automatizzato (escrow process) in cui, ad esempio, un fornitore verrà pagato automaticamente al momento della verifica della Blockchain della sua consegna.
I governi più avanzati oggigiorno stanno esaminando attivamente le applicazioni della Blockchain per raccogliere le tasse, ma anche per la registrazione e il trasferimento di terreni e proprietà.

(…) le grandi compagnie internazionali di carte di credito, sia Swift sia i suoi equivalenti, che gestiscono collettivamente un numero immenso e ancora in rapida crescita di transazioni e la cui intera attività è direttamente minacciata da applicazioni della Blockchain, non stanno certo nascondendo la testa nella sabbia. Stanno facendo esattamente il contrario: pubblicano interfacce di programmazione delle applicazioni per incoraggiare i programmatori in genere a sviluppare connessioni da persona a persona, business-to-business e da persona ad azienda. Evidentemente, preferiscono partecipare alla rivoluzione Blockchain piuttosto che essere le sue vittime passive. Questa è un’ottima idea per tutti. (riproduzione riservata)
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