Secondo il Norton Cyber Security Insights Report 2017, nel 2017 nel mondo circa 1 miliardo di persone è stata vittima di crimini informatici (978 milioni in 20 paesi), con un danno stimato di 500 miliardi di dollari come impatto mondiale del cyber crime (Rapporto Clusit 2018).
In Italia oltre 16 milioni di persone, un terzo della popolazione, è stata vittima del crimine online nel 2017 ed è pari a €10 miliardi il costo italiano della criminalità informatica.
A causa dell’espansione dei social network siamo sempre più esposti. Quanti dati immettiamo volontariamente sul web? Creiamo ogni giorno oltre 2,5 quintilioni di byte di dati (fonte: IBM).
In Italia il 73% della popolazione utilizza Internet: 34 milioni di persone sono attive sui social media per circa 2 ore al giorno, dato destinato a crescere secondo alcuni studi, considerando che gli adolescenti spendono anche 9 ore al giorno sui social.
Si amplia inoltre, sottolinea Affinion (società che elabora soluzioni di customer engagement e soluzioni di cyber security) in una nota, il mondo dei dispositivi interconnessi.
Il mercato italiano dell’IOT vale in Italia circa 250 milioni nel 2017, in crescita del 35% rispetto al 2016. ll 38% degli italiani possiede già almeno un oggetto “smart” in casa e il 51% si dice preoccupato per i rischi legati alla privacy.
Con il diffondersi dei dispositivi interconnessi, si moltiplica il rischio. Un cyber criminale potrebbe entrare nella nostra casa attraverso la televisione o persino il condizionatore connesso ad uno smartphone.
Una volta rubati i nostri dati finiscono in un vero e proprio mercato nero, il cosiddetto Dark Web dove vengono scambiati su piattaforme volatili del tutto simili a quelle del trading online.
Una carta di credito o di debito si acquista sul Dark Web con cifre dai $5 ai $110, le informazioni come l’accesso ai servizi di pagamento (es. Paypal) vanno dai $20 ai $200, una patente di guida circa $20 e un passaporto intorno ai $1000– $2000.
Le Compagnie Assicurative possono giocare un ruolo chiave nell’evoluzione della protezione Cyber e conseguente educazione lato cliente finale. L’assicurazione interviene ex post a danno avvenuto, ma può agire anche in materia di prevenzione e mitigazione del rischio.
Secondo Antonio Di Salvo, Country Head di Affinion: “Un nuovo approccio al tema cyber security può mitigare il problema prima che si manifesti al cliente e aiutare l’assicuratore a prevedere e ridurre il rischio. Per esempio, le compagnie possono offrire servizi per rilevare i segnali di attività sospette online, o la presenza di dati sul dark web. Tutti elementi chiave di differenziazione, fidelizzazione e prevenzione”.