di Anna Messia
Oggi Rbm Assicurazione Salute è la seconda compagnia italiana nel settore malattia, alle spalle di Generali Italia. Una posizione raggiunta in pochissimi anni: quando, nel 2011, Roberto Favaretto, presidente e azionista di riferimento tramite Rb Hold, rilevò Dkv Salute da Munich Re , la società era solo la 40esima del mercato. In seguito la corsa alla crescita è stata impressionate e ora Rbm Assicurazioni non nasconde di avere piani ancora più ambiziosi, puntando a ottenere la pole position del mercato dell’assicurazione medica. E per raggiungere l’obiettivo Favaretto è pronto a investire risorse importanti. L’ultima iniezione di capitale, pari a 25 milioni, è avvenuta lo scorso febbraio e un’altra è già in cantiere, visto che la compagnia guidata da Marco Vecchietti ha chiesto l’autorizzazione all’Ivass per investire altri 15 milioni che porteranno il capitale complessivo di Rbm Assicurazioni a 100 milioni di euro. In meno di un anno l’assicurazione ha quindi più che raddoppiato il capitale rispetto ai 40 milioni del 2016, anno che si è chiuso con premi di 353,5 milioni. Le nuove manovre di rafforzamento hanno essenzialmente tre ragioni, spiega Vecchietti, consigliere delegato della compagnia e managing director. La prima è ovviamente quella di sostenere la crescita della raccolta premi, che continua a essere importante (+10,7% nel 2016, secondo i dati Ania). A ciò si aggiunge la volontà di «aumentare l’indice di Solvency II per dare sicurezza ai clienti che scelgono la compagnia», spiega Vecchietti. L’offerta riguarda prevalentemente polizze collettive e tra i clienti della compagnia spuntano società come Coca Cola, Unicredit o Enel e non mancano istituzioni come Consob e Banca d’Italia o squadre di calcio come la Juventus e il Milan. «L’intenzione è dimostrare di avere la migliore posizione di mercato anche in termini di Solvency II», aggiunge Vecchietti. «Oggi abbiamo un indice del 187% e dopo aver completato gli aumenti arriveremo al 250% (ovvero 2,5 volte il minimo richiesto dal regolatore, ndr)». La terza ragione che ha spinto la compagnia a potenziare le risorse è legata a novità imminenti nel settore dei metalmeccanici che faranno crescere il giro d’affari del gruppo specializzato in previdenza e sanità. Dal prossimo ottobre infatti le adesioni a Metasalute, il fondo sanitario dei lavoratori del settore gestito da Rbm, saranno automatiche e gli iscritti lieviteranno dai 200 mila attuali a oltre 1,5 milioni (considerando anche i familiari a carico dei lavoratori). Un boom che ha bisogno di essere sostenuto anche con risorse fresche. Intanto proprio ieri Rmb Assicurazioni e Previmedical, la società del gruppo, hanno chiuso un accordo con l’Associazione dell’Ospedalità Privata (Aiop) del Lazio per uniformare le nomeclature e i codici delle cure e delle prestazioni sanitarie e velocizzare i rimborsi. Erano anni che si tentava di raggiungere un simile accordo e Rbm sta già lavorando per estenderlo all’Aiop nazionale (il solo Lazio comunque intercetta il 30% degli ospedali privati italiani). (riproduzione riservata)
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