Nel mese di aprile la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 6,0 mld, l’importo più basso da inizio anno, in diminuzione del 19,4% rispetto allo stesso mese del 2016; da inizio anno i nuovi premi vita emessi hanno raggiunto € 27,8 mld, il 17,5% in meno rispetto all’anno precedente.
Lo rileva l’ANIA nella sua statistica mensile.
Si evidenzia, comunque, che il 30% delle imprese del campione statisticato, rappresentative del 19% del mercato in termini di premi, ha registrato da inizio anno una raccolta superiore a quella dell’analogo periodo del 2016 e che il 55% delle imprese (per una quota premi pari al 56%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E.. Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese U.E., pari a € 1,3 mld, in diminuzione del 27,5% rispetto a quanto raccolto nel mese di aprile 2016, i nuovi affari vita complessivi nel mese sono stati pari a € 7,3 mld (-21,0% rispetto allo stesso mese del 2016), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 33,6 mld, il 15,3% in meno rispetto all’analogo periodo del 2016.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di aprile i nuovi premi di ramo I afferenti a polizze individuali sono stati pari a € 3,8 mld, il 64% dell’intera nuova produzione vita (erano il 75% nel corrispondente mese del 2016), registrando l’importo più basso degli ultimi tre anni (eccezione fatta per il mese di agosto 2016), in calo del 32,0% rispetto ad aprile 2016. Da gennaio i premi di ramo I hanno raggiunto un ammontare pari a € 18,1 mld, in diminuzione del 30,9% rispetto all’analogo periodo del 2016.
Negativo risulta anche l’andamento della raccolta dei nuovi premi di polizze di ramo V che nel mese di aprile, dopo l’incremento del mese precedente, torna a essere in lieve calo (-3,7%) rispetto allo stesso mese del 2016, per un ammontare pari a € 119 mln (il 2% dell’intera nuova produzione), mentre da inizio anno la contrazione si attesta a -14,1% rispetto ai primi quattro mesi del 2016, a fronte di un volume premi pari a € 567 mln. La restante quota della nuova produzione vita ha riguardato quasi esclusivamente il ramo III (nella forma unit-linked) che nel mese di aprile, con un volume di nuovi premi pari a € 2,1 mld, registra ancora un importo in discreto aumento (+20,8%) rispetto allo stesso mese del 2016; da gennaio la raccolta di nuovi affari è ammontata a € 9,1 mld, in crescita del 34,2% rispetto all’analogo periodo del 2016.
I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 108 mln (il 2% dell’intera nuova produzione vita), sono risultati ancora in aumento rispetto ad aprile 2016, raggiungendo nei primi quattro mesi dell’anno un ammontare pari a € 433 mln, il 16,9% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Nel mese di aprile i nuovi premi attinenti a forme di puro rischio sono stati pari a € 60 mln (l’1% del totale new business), in lieve aumento rispetto all’analogo mese del 2016. Da inizio anno tali polizze hanno raggiunto un importo di € 233 mln, il 10,3% in più rispetto ai primi quattro mesi dell’anno precedente; il 28% di questo ammontare, pari a € 66 mln, è costituito da polizze non abbinate a mutui e credito al consumo, in aumento del 13,1% rispetto all’analogo periodo del 2016.
Da inizio anno il numero totale delle nuove polizze/adesioni è stato complessivamente pari a 1,4 milioni, in diminuzione del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2016.
Ancora con riferimento alle imprese italiane ed extra U.E., la modalità di versamento a premio unico ha continuato a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 93% del totale in termini di premi e al 60% in termini di numero di polizze; sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di quasi € 31.400 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto il valore medio di circa € 2.000 e € 5.000.
Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – il decremento del volume premi da inizio anno passerebbe da -17,5% a -13,7%. Nei primi quattro mesi dell’anno la maggior parte della nuova produzione è derivata dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’85% dei nuovi premi emessi. La ripartizione dei premi per canale e per tipologia di premio evidenzia anche come le suddette reti abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di premi periodici.
Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti bancarie, postali e finanziarie passa dall’85% all’80% mentre quella afferente alle reti agenziali sale dal 14% al 19%.