Da analisi condotte su un campione di consumatori dei primi 8 mercati assicurativi europei emerge che i connected device saranno sempre più diffusi: entro il 2025 il 60% dei rispondenti utilizzerà veicoli già dotati di dispositivo IoT, il 20% delle abitazioni avrà installata una white box e il 33% dei consumatori indosserà un dispositivo wearable connesso.
Da questi presupposti sono iniziate in CeTIF le attività di ricerca che hanno coinvolto nel primo trimestre del 2017 un panel di 10 compagnie che operano nel mercato italiano (Arca Vita, Assimoco, CNP Vita, Credemassicura e Credemvita, Generali Italia, Helvetia, Intesa Sanpaolo Divisione Insurance, ITAS Mutua, Munich RE e UnipolSai Assicurazioni) e tre partner: Deloitte, Indra e SAP.
Le tecnologie IoT stanno trovando largo impiego nel settore assicurativo, con un impatto diretto su tutta la catena del valore, dalla fase di ideazione del prodotto, all’assistenza nel post-vendita. I connected device permettono di creare nuovi prodotti e arricchirli con servizi a valore aggiunto modulabili sulle esigenze del cliente. Inoltre anche le tecniche attuariali e i modelli di valutazione del rischio si evolveranno data la possibilità di monitorare in tempo reale i rischi assicurati. L’IoT permetterà quindi alle compagnie di essere più vicine alle esigenze del cliente, sviluppando ulteriori punti di contatto che troveranno grande utilità in fase di gestione del sinistro, garantendo all’assicurato una risposta rapida ed efficiente.
Come si stanno muovendo sul mercato le compagnie italiane?
Per quanto riguarda il comparto “Mobility”, l’Italia assume una posizione di leadership di mercato, facendo registrare il più elevato numero di black box installate nelle auto, che ammontano a 5,3 milioni nel 2016. Inoltre il 55% dei principali gruppi assicurativi offre polizze basate su IoT. La maggioranza dei prodotti offerti si limita al settore auto, ma sono in fase di studio soluzioni che permettono di monitorare altre tipologie di mezzi di trasporto. Sono un esempio i device per motocicli, flotte aziendali e commerciali e biciclette elettriche.
Il comparto “Property” presenta numerose opportunità di sviluppo che si scontrano con l’elevata sotto-assicurazione della popolazione italiana in questo contesto. Tutto ciò si riflette nella proposta delle compagnie: solo il 16% dei principali gruppi offre polizze abbinate a white box. Osservando lo scenario internazionale, il mercato offre anche strumenti in grado di centralizzare il controllo dei diversi dispositivi IoT istallati nella propria abitazione (come ad esempio gli elettrodomestici). Inoltre si stanno producendo altri device applicabili in ambito agricolo e in quello degli animali domestici, permettendo di ampliare in modo significativo l’offerta della compagnia.
In ambito “Health & Wellness” in Italia si stanno sviluppando le prime sperimentazioni sulla scia del mercato statunitense, in cui il 31% dei principali assicuratori offre polizze abbinate a wearable. Uno dei principali motivi che frena lo sviluppo di questa tipologia di prodotti sono i rischi derivanti dal malfunzionamento del device e della relativa manutenzione, soprattutto per quanto riguarda la salute del soggetto assicurato. Nonostante ciò nel mercato internazionale sono già presenti numerose soluzioni come quelle basate su programmi di allenamento per migliorare lo stile di vita dell’assicurato e quelle in ambito corporate, che permettono di rendere più sicuri i luoghi di lavoro attraverso i wearable device indossati dai dipendenti.
Tra i principali risultati di una survey, condotta con i partecipanti al tavolo di lavoro che ha permesso di individuare servizi a valore aggiunto erogabili tramite IoT, si riscontra che l’introduzione di device IoT deve essere accompagnata da piattaforme digitali (web e mobile) che forniscano al cliente un elevato livello di autonomia nel monitoraggio dei propri comportamenti e nella gestione dei servizi offerti dalla compagnia.