Con decisione del 18 maggio 2017, la commissione sanzioni dell’Autorité de contrôle prudentiel et de résolution (ACPR) ha condannato in Francia la Banque Postale al pagamento di una sanzione pecuniaria di 5 mln di euro.
La questione rigurada i fondi comuni “Progressio” e “Progressio 2006”, commercializzati dalla Banca Postale francese direttamente o come unità di conto in contratti vita e gestiti da una società di gestione del portafoglio detenuta al 100% dalla Banca (LBPAsset management).
Questi fondi hanno per oggetto una garanzia sul capitale investito inizialmente, a condizione che non avvenga nessun disinvestimento nell’arco di 8 anni.
A dicembre 2011, la Banca instaura una procedura interna specifica detta «Procedura Progressio» che mira a rafforzare il dovere di consulenza e prudenza dei consulenti generalisti CSP, CGP verso i sottoscrittori che vogliono effettuare un rimborso antitcipato.
Quesa procedura viene applicata a seguito delle raccomandazioni dell’AMF in contesto di crisi finanziaria e viene posta attenzione all’evoluzione molto negativa del valore patrimoniale netto di questi fondi.
Malgrado questo l’AMF condanna la banca ad una ammenda di 1,5 mln di euro lo scorso 21 giugno 2016 per aver dato consigli non adeguati e non aver conservato la registrazione dei consigli forniti ai clienti.
Con la recente decisione la banca è di nuovo condannata in ragione di una défaillance nell’organizzazione e nel funzionamento del dispositivo di controllo interno a titolo di operazioni di riscatto dei contratti vita.
L’ACPR mette in evidenza la défaillance del dispositivo interno che non coprirebbe in maniera soddisfacente la sua attività di intermediazione assicurativa sui rischi connessi e punta il dito sulla mancanza al dovere di consulenza. La raccolta delle informazioni presso i clienti sarebbe lacunosa così come la comunicazione al cliente delle ragioni che motivano il consiglio fornito.