E’ innetta ripresa il mercato italiano dell’automobile nel 2016. Un incremento del 13,4% del numero di immatricolazioni rispetto al 2015 che ha fatto da traino al numero di finanziamenti erogati dalle captive, le compagnie finanziarie subordinate alle case automobilistiche delle quali in genere portano il nome. Queste hanno effettuato nel 2016 richieste di finanziamento per il 18,4% in più rispetto all’anno precedente, con +25,3% negli importi valutati.
Le fasce di importo per cui si registra il principale aumento, oltre il 40%, sono quelle sopra i 20mila euro. Fenomeno che si verifica in particolare nel quarto trimestre, dove la crescita sfiora il 70% per finanziamenti tra i 30 e i 40 mila euro. Sono i dati dell’osservatorio captive di Experian e Cerved che monitora l’andamento del credito al consumo volto al settore automobilistico. L’osservatorio analizza le richieste e le erogazioni di finanziamenti monitorati nel Sistema di Informazioni Creditizie di Experian, che raccoglie i dati relativi a circa 75 milioni di posizioni. Il campione dell’analisi comprende circa il 90% del mercato.
Se crescono le richieste, resta comunque stabile il numero di attivazioni, inteso come la percentuale di finanziamenti effettivamente attivati rispetto al totale delle richieste. Si tratta dell’1,2% per importi fino a 5 mila Euro fino al -23,5% di importi superiori a 40 mila Euro. La tendenza mostra una variazione più importante al crescere dell’importo finanziato e una diminuzione nel secondo trimestre (aprile-giugno 2016) con un’oscillazione tra -2,3 e -2,5%. Invece nel terzo trimestre (luglio-settembre) le attivazioni crescono nel Sud e nelle Isole (+1,8%). In generale, nel 2016 si riscontra una variazione negativa in Piemonte (-6,3%) rispetto all’anno precedente, pur mantenendo un tasso in linea con la media totale, mentre svetta la Basilicata con +3,4%.
I finanziamenti delle captive sono più generosi con gli uomini che con le donne: nel corso dell’anno la variazione del tasso di attivazione per le donne è variato dallo 0,3 al -5,8% (nell’ultimo trimestre), mentre la variazione per gli uomini è oscillata tra lo 0,7 e il -2,8%. Si registra una maggiore omogeneità tra donne e uomini al di sotto dei 25 anni (rispettivamente il tasso di attivazione è pari al 3 e al 3,2%).
Per quanto riguarda il tasso di default, o insolvenza, osservato nei 12 mesi successivi all’accensione dei contratti concessi nel 2015, risulta un calo dello 0,31% rispetto ai contratti erogati nel 2014 (tecnicamente impossibile calcolare questo dato con maggior anticipo). Il tasso di default 2016 si attesta sullo 0,48%. Il trend della variazione per numero dei finanziamenti ed importi erogati nei contratti emessi nello stesso periodo dell’anno precedente segue lo stesso andamento oscillando tra il -0,10% e lo -0,46% per il numero dei contratti, mentre tra -0,04% e -0,41% sugli importi. Distinguendo tra nuovo e usato, per la tipologia d’acquisto, i contratti entrati in default nei 12 mesi successivi la data di accensione sono stati lo 0,39% per il nuovo e lo 0,99% dell’usato.
C’è una omogeneità territoriale dell’andamento del tasso di default annuale che oscilla tra il -0,31% per Centro, Sud e Isole, -0,33% per il Nord ovest e -0,38% per il Nord est. A livello regionale si manifesta un generale decremento del tasso di default, eccezione fatta per Umbria (+0,17%) e Basilicata (+0,04%).
La variazione più significativa del tasso di default sul 2014 si riscontra nella fascia di importi finanziati tra i 5 mila e i 10 mila Euro con una variazione del -0,47%. Più l’importo cresce, anche la variazione del tasso di default aumenta (fino al +0,01% per importi oltre i 40 mila Euro).
Infine, una nota positiva per le società captive che vedono crescere a fine 2016 la loro quota di mercato, con un buon 41,5% di veicoli finanziati rispetto a quelli immatricolati.