Sale l’ammontare dei prestiti a famiglie e imprese erogato dal sistema bancario italiano a maggio. E ad aprile si è ripreso anche il mercato dei mutui. E’ quanto è emerso dall’ultimo rapporto mensile dell’Abi. Ebbene lo scorso mese i prestiti a famiglie e imprese sono risultati in crescita su base annua dello 0,8%, consolidando il miglioramento della dinamica complessiva dei prestiti in essere.
Inoltre ad aprile scorso il mercato dei mutui ha registrato una variazione positiva del 2,4% rispetto ad aprile 2016. Più in generale, a fine maggio l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia era pari a 1.800 miliardi di euro, superiore di quasi 86 miliardi rispetto all’ammontare complessivo della raccolta da clientela.
Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è infatti cresciuta da 1.549 a quasi 1.714 miliardi di euro, segnando un aumento in valore assoluto di quasi 165 miliardi. In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a fine maggio di quest’anno, di quasi 58 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +4,3% su base annuale).
Mentre si è confermata la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 53,6 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -14,5%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente più obbligazioni) ha registrato a maggio una lieve crescita su base annua pari a +0,2%, era -0,1% il mese precedente.
Per quanto riguarda, invece, i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela, il rapporto ha evidenziato che questi si attestano “su livelli molto bassi”: il tasso dei prestiti è infatti risultato pari al 2,79%, il minimo storico, ritoccando dunque il record stabilito ad aprile (2,81%). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è attestato all’1,56%, contro l’1,53% del mese precedente e a fronte del 5,48% di fine 2016, ovvero prima della crisi. Mentre il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni è stato pari al 2,12% (2,13% ad aprile).
Al contempo è migliorata la qualità del credito delle banche italiane. Le sofferenze nette, sempre secondo quanto è emerso dal rapporto dell’Abi, ad aprile sono scese a 77,2 miliardi di euro, il valore più basso da maggio 2014, in calo sia rispetto ai 77,8 miliardi del mese precedente sia soprattutto agli 86,8 miliardi di dicembre 2016. Ad aprile scorso, inoltre, si è vista una riduzione delle sofferenze nette del 13% rispetto al picco di 89 miliardi toccato nel novembre del 2015. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto dunque al 4,42% (era pari al 4,89% a fine 2016 e allo 0,86% prima della crisi).
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