Lo studio annuale di Coface sulle economie dell’Asia Pacifico ha preso in esame 2.793 imprese in 8 mercati: Australia, Cina, Hong Kong, India, Giappone, Singapore, Taiwan e Thailandia.
Lo studio ripercorre l’evoluzione dei comportamenti di pagamento in 11 settori. L’85% delle imprese afferma di aver concesso vendite a credito ai propri clienti come soluzione per rimediare ai problemi di liquidità.
India, Cina e Singapore: i paesi più colpiti da ritardi di pagamento
Nel 2015 circa 7 imprese su 10 hanno dovuto affrontare ritardi di pagamento, in seguito alle “difficoltà finanziarie dei clienti” (52%), alla “concorrenza feroce che influisce sui margini” (35,6%) e alla “mancanza di risorse finanziarie” (26,4%).
In India, l’84% degli intervistati affronta ritardi di pagamento – si nota un incremento nella percentuale delle imprese rispondenti (32% contro il 24% nel 2014) con oltre il 2% del loro fatturato annuale interessato da significativi ritardi prolungati. Il problema dei crediti deteriorati farà diminuire la capacità di prestito e la redditività delle banche – ciò significa che alcune imprese potrebbero risentire delle restrizioni delle condizioni del credito. L’attuazione delle riforme più lenta del previsto sta influenzando lo scenario a medio termine.
In Cina, l’esperienza di pagamento in generale resta a livello di attenzione. L’80% degli intervistati che ha dichiarato ritardi nel 2015 e il 21% ha riscontrato un allungamento della durata media dei ritardi superiore a 90 giorni – la percentuale più elevata tra i paesi delle regioni esaminate. Oltre ai problemi irrisolti di indebitamento e sovraccapacità in molti settori, la pressione al ribasso sul renminbi e la volatilità del mercato azionario rappresentano altre incertezze che incombono sul mercato cinese nel 2016.
A Singapore, si evidenzia un aumento sensibile dei ritardi prolungati che interessano più del 2% del fatturato (35% contro il 23% nel 2014). Inoltre, numerose imprese hanno registrato un allungamento della durata media dei ritardi superiori a 90 giorni (14% contro il 10% nel 2014) e un aumento delle fatture scadute (49% contro il 35% nel 2014). Singapore, quale hub asiatico per i principali player nel mercato delle materie prime, risente del calo dei prezzi e delle incertezze crescenti che pesano sull’economia mondiale.
“In seguito ai ritardi di pagamento, le imprese asiatiche hanno dovuto affrontare una forte pressione finanziaria, aggravata dalla riduzione dei margini di profitto, a causa della sovraccapacità industriale, della diminuzione della domanda e della feroce concorrenza delle imprese negli ultimi anni. Coface non prevede alcun miglioramento dell’esperienza di pagamento nel 2016” ha dichiarato Jackit Wong, Economista di Coface per l’Asia Pacifico.
Giappone, Hong-Kong e Taiwan: i pagamenti delle imprese si sono stabilizzati, ma è prevista una crescita più lenta
In Giappone, l’esperienza di pagamento delle imprese è rimasta relativamente stabile. L’Abenomics sembra dare segnali di incertezza, come dimostra la diminuzione degli indicatori ciclici nelle vendite del retail, le esportazioni industriali nel primo trimestre e l’indice dei prezzi al consumo in calo dello 0,3% su base annuale. Coface rimane cauta e prevede una crescita dell’economia giapponese dello 0,5% nel 2016, come nel 2015.
Nel 2015, Hong Kong ha adottato un approccio di accesso al credito più prudente: le vendite a credito sono meno frequenti (69,4% contro il 76,8% nel 2014) e la loro durata media si è ridotta leggermente. Di conseguenza, l’esperienza di pagamento delle imprese locali è nel complesso stabile. Tenuto conto del riavvicinamento economico tra Hong Kong e Cina, è evidente che qualsiasi shock economico cinese potrebbe avere un impatto sulla crescita di Hong Kong. Coface prevede che la crescita economica di Hong Kong, orientata verso l’estero, rallenterà dell’1,5% nel 2016, dopo un 2,4% nel 2015.
Il trend dei pagamenti delle imprese taiwanesi è migliorato. Pochi intervistati (11,8% contro il 21,2% nel 2014) hanno registrato una media dei ritardi di pagamento superiore a 90 giorni e si evidenzia un calo sensibile della percentuale di imprese (10,2% contro il 15,1% nel 2014) con più del 2% annuo del fatturato interessato da ritardi di pagamento. La ripresa economica negli Stati Uniti e nella zona euro dovrebbe attenuare l’impatto negativo della Cina sull’economia di Taiwan, fortemente dipendente dalle esportazioni. Coface prevede un lieve miglioramento della crescita nel 2016, contro lo 0,8% nel 2015.
Ritardi di pagamento intensificati per un quarto dei settori analizzati
L’edilizia è il settore più a rischio nella regione Asia Pacifico nel 2015. Questo settore registra il più grande numero di imprese con fatturato colpito da ritardi di pagamento prolungati. Inoltre, le imprese di costruzioni hanno assistito all’aumento in media dei ritardi superiori a 90 giorni e delle fatture scadute. Nel 2016, le prospettive per il settore restano deboli. Le difficoltà legate al rallentamento economico cinese, insieme alle riforme strutturali e alle incertezze circa il programma dell’aumento dei tassi di interesse statunitensi peseranno probabilmente sulle prospettive economiche della regione, colpendo gli investimenti privati e il potere d’acquisto delle famiglie. Tuttavia, i tassi di interesse continuamente bassi (se non ancora più bassi) nella regione potrebbero spingere gli acquisti. Anche i progetti in corso per le infrastrutture pubbliche potrebbero aiutare il settore delle costruzioni.
Il settore dei macchinari & dell’elettronica industriale ha la percentuale più elevata di imprese (78% contro il 70% nel 2014) che ha registrato ritardi di pagamento nel 2015. Il 2016 sarà un anno ancora difficile per questo settore. Il segmento dei macchinari industriali è pro-ciclico e probabilmente la domanda resterà debole a causa di una crescita insufficiente degli scambi commerciali, del riequilibrio dell’economia cinese verso i servizi e delle scarse spese in capitale contro la giapponesizzazione dell’economia globale. Contemporaneamente, il calo dell’inflazione, se non deflazione, influirà sui prezzi e farà crollare i margini di profitto. Così, non sorprenderà vedere alcune imprese utilizzare strategie difensiva di fusione o acquisizione per rafforzare la propria posizione nel mercato.
Il settore dell’automotive e dei trasporti ha registrato un peggioramento preoccupante dei ritardi di pagamento nel 2015 rispetto al 2014. Numerose imprese hanno visto aumentare i ritardi (35% contro il 31% nel 2014) e hanno risentito di ritardi di pagamento prolungati (23% contro il 14% nel 2014). Tuttavia, la domanda beneficerà dell’aumento dei redditi della classe media e dei tassi di interesse bassi a livello locale. Inoltre, quest’anno la crescita della domanda cinese (legata ai tagli delle imposte sui veicoli con motore da 1,6 litri o meno dal 1° ottobre 2015 a fine 2016) sarà favorevole per il settore.22
Nel 2015 non sono stati registrati miglioramenti per i metalli, il settore continuerà a dover affrontare delle sfide. Per il 2016 le prospettive sono negative a causa della domanda cinese e globale moderata, sovraccapacità considerevoli e prezzi deboli legati al disequilibrio del mercato. La ristrutturazione di questo settore dovrebbe cominciare nel 2016, con la chiusura delle imprese siderurgiche “zombi” in Cina e l’intensificazione delle attività di fusioni e acquisizioni.