Al via ieri il Congresso Nazionale degli Attuari a Bologna
“La gestione dei rischi per le imprese e la collettività” per dibattere pubblicamente questo tema, di grandissima attualità e importanza per la vita sociale ed economica del Paese, oltre 800 tra attuari e anche non attuari si sono dati appuntamento a Bologna dal 15 al 17 giugno per il XI Congresso Nazionale.
Si parla di welfare e di pensioni, di previdenza complementare e di fondi sanitari, di nuove frontiere nella gestione dei rischi che interessano la telematica, i big data, gli aspetti gestionali, i rischi della Pubblica Amministrazione.
Si approfondiranno la gestione dei rischi nelle imprese finanziarie e in quelle non finanziarie, Solvency II e Basilea III, passando per l’Enterprise Risk Management (ERM), Risk Management, Funzione Attuariale, nuovi prodotti assicurativi, i rischi finanziari e catastrofali e molto altro ancora. La partecipazione si annuncia elevatissima (una percentuale consistente dei circa 950 attuari iscritti all’albo sarà presente) con un’attenzione particolare al mondo esterno alla professione attuariale: dei circa 130 interventi previsti, circa la metà saranno da parte di esterni alla professione; saranno inoltre presenti esponenti di rilievo a livello internazionale (tra cui i Presidenti dell’Associazione Attuariale Internazionale ed Europea) e autorevoli rappresentanti delle istituzioni e della politica.
In programma, nei tre giorni di lavori, ben 10 sessioni parallele, 5 sessioni plenarie e 10 tra tavole rotonde e panel. Al centro l’“Attuario dal volto nuovo” che la relazione introduttiva del Presidente del Consiglio Nazionale proporrà come protagonista della vita sociale ed economica del Paese nel delicato ruolo di gestore dei rischi.
Nel corso del Congresso si parlerà anche del ruolo degli Attuari all’interno del sistema ordinistico e dell’importante progetto di sviluppo che l’Ordine degli Attuari e l’Istituto Italiano degli Attuari stanno portando avanti, in sintonia con il progetto più ampio in atto a livello Europeo e Mondiale. In tale contesto ci saranno anche degli autorevoli interventi istituzionali.
La professione attuariale è in costante sviluppo con una crescita continua degli studenti iscritti ai corsi magistrali abilitanti all’esame di Stato e degli iscritti all’Albo, ed è quindi sempre più pronta a sostenere il Paese nel suo processo di rilancio e sviluppo.