Di Fabrizio Mauceri
Premessa
La determinazione della massima probabilità di liquidazione nelle coperture danni indiretti è un argomento importante: infatti, in base ad una sua corretta analisi permette all’intermediario di consigliare al cliente la soluzione assicurativa più adatta alle sue esigenze. È noto che in base alla soluzione scelta diversi possono essere i costi da sopportare per la copertura assicurativa e diversi sono invece i benefici che da questa ne possono derivare. La strada per il calcolo di questa esposizione non è priva di ostacoli. Il primo dei quali proviamo a rimuoverlo subito.
Molto spesso i tecnici delle compagnie attribuiscono, per semplificare, al danno indiretto una percentuale di massima probabilità di liquidazione molto alta (a volte vicina al cento) e questo stride un po’ con i dati delle compagnie da cui in sostanza risulta un andamento sinistri complessivo di questo ramo sicuramente molto più basso rispetto a quello delle coperture danni diretti. Per prima cosa dobbiamo quindi sgomberare il campo a delle semplificazioni di comodo ed andare a considerare nella fattispecie quali siano effettivamente le variabili che possono influire sulla sua determinazione.
Le variabili che influiscono sulla determinazione della massima probabilità di liquidazione sono:
- Periodo di indennizzo
- la tipologia di copertura assicurativa BI richiesta
- la specifica attività svolta dall’Assicurato
- Se l’Attività lavorativa viene svolta su un turno di lavoro o su più turni fino ad arrivare al caso estremo di apertura 24h 7 giorni su 7
- Se l’Attività è annuale o stagionale
- Se esistono più fabbricati e/o più stabilimenti in base all’attività svolta
- Fino a che punto detta attività può essere terziarizzata
Per maggiori approfondimenti rinviamo alla lettura del prossimo numero di giugno di ASSINEWS.