di Luciano Mondellini
Il settore automobilistico italiano ha segnato un vero e proprio boom in maggio con un incremento delle unità immatricolate del 27,3% a oltre 187mila nuove auto. Un saldo che ha tratto vantaggio dalle due giornate lavorative in più rispetto al maggio 2015. Ma soprattutto, come ha spiegato una nota del Centro studi Promotor, alla spinta della domanda di sostituzione arretrata che ha inciso sulle decisioni di acquisto di nuove unità. «La ripresa delle vendite di auto in Italia ha basi solide. Significativo sotto questo aspetto è il fatto che la crescita delle immatricolazioni interessa quasi tutti i brand», ha spiegato Gian Primo Quagliano, presidente del centro studi bolognese che ha inoltre fatto notare come la domanda non privilegi più le versioni spartane dei diversi modelli, come accadeva durante la crisi, ma le versioni più ricche di dotazioni di serie od opzionali. Un segno che la domanda sta quindi gradualmente ritornando agli standard normali non solo in termini quantitativi, ma anche in termini qualitativi.
In questo quadro Fca ha fatto segnare un ottimo risultato avendo registrato (per la 17esima volta consecutiva) una performance superiore a quella buona del settore (superata solo da Renault con un +57%). Il Lingotto ha infatti immatricolato quasi 56mila vetture, un dato in crescita del 33,3% rispetto al maggio 2015. Era dal 2006 che in maggio la casa torinese non cresceva a tasso così elevati. In particolare tutti i brand del Lingotto hanno segnato incrementi positivi a partire da Fiat che è salito del 33% sulla spinta del successo della Panda e della 500L, tra le auto più vendute nel mese. Buono nella sua limitata dimensione anche il risultato della Lancia che ha fatto segnare un incremento nelle vendite del 38% a 7.200 unità. L’Alfa Romeo, che nei prossimi mesi aspetta il contributo della Giulia (appena lanciata), in maggio ha aumentato le immatricolazioni del 7% a 3.500 unità. Mentre il brand Jeep continua a mettere a segno performance notevolissime: il marchio statunitense con più di 4mila unità immatricolate ha aumentato i volumi di vendita rispetto al maggio 2015 di quasi il 61% arrivando a una quota di mercato del 2,2% in Italia.
Notizie meno buone per Fca sono arrivate dagli Stati Uniti dove il mercato ha dato segno di un certo rallentamento. General Motors, Ford, Nissan e Honda hanno infatti registrato un decremento rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. In questo quadro Fca è riuscita a segnare un performance positiva seppur lievissima (+1% a oltre 204mila unità). Al di là di Jeep, che anche sul mercato nordamericano si è confermata un vero gioiello in portafoglio (+14% a oltre 90mila unità nel mese), tutti i restanti brand del Lingotto hanno segnato il passo negli Stati Uniti. Dodge è rimasta stabile a 43mila unità, mentre Fiat e Chrysler hanno sopportato un calo del 19% e Ram del 5%. Infine per dovere di cronaca va segnalato che anche l’Alfa Romeo ha registrato un incremento (+5%) ma il Biscione (in attesa che il nuovo responsabile Reid Bigland inizi a portare risultati) ha una presenza talmente modesta al momento negli Stati Uniti (le immatricolazioni sono state 44 Alfa 4C) da risultare pressoché insignificante. (riproduzione riservata)
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