di Francesca Gerosa
John Elkann non molla la presa su PartnerRe. Ieri Exor ha migliorato ulteriormente la proposta per conquistare la società di riassicurazione statunitense. Nel dettaglio la holding torinese ha fornito al consiglio di amministrazione di PartnerRe un contratto di fusione vincolante modificato che include una garanzia addizionale, ovvero che un eventuale accordo di fusione tra PartnerRe ed Exor Nv, società olandese del gruppo, potrà ora contare sulla forza finanziaria della società controllante, ovvero Exor spa, che vanta un net asset value di 15 miliardi.
La cassaforte di casa Agnelli ha ribadito che la sua proposta interamente in denaro di 137,5 dollari per azione (6,8 miliardi di dollari), già rivista al rialzo da 130 dollari (6,4 miliardi di dollari) e respinta dal cda della società Usa, è superiore a quella di Axis e che «il passo avanti di oggi rende ulteriormente sicuri gli azionisti di PartnerRe nel respingere l’operazione con Axis Capital». Secondo la nota della holding italiana, i soci di PartnerRe possono, quindi, «sentirsi sicuri» nel votare contro la transazione con Axis e chiedere al consiglio di amministrazione di impegnarsi con Exor e accettare la sua proposta vincolante della holding italiana. (riproduzione riservata)