di Luciano Mondellini
Il botta e risposta tra Exor e il cda di PartnerRe, la società di riassicurazione con sede alle Bermuda contesa tra la holding italiana e Axis, si è arricchito ieri di una nuova puntata. Che conferma, se mai ce ne fosse stata necessità, il totale deterioramento dei rapporti tra John Elkann e il board della compagnia.
La questione non potrà risolversi in modo amichevole ma solo con il voto dell’assemblea straordinaria dei soci PartnerRe che si terrà il 24 luglio alle Bermuda.
Ieri Exor ha sferrato una nuova controffensiva nei confronti del cda della compagnia di riassicurazioni quotata a New York. Il board di PartnerRe, spiega una nota della holding italiana, trae in errore i propri soci sull’offerta presentata da Exor con una «campagna irresponsabile» che li mette fuori strada ed è condotta «in maniera intenzionale e inappropriata». Bisogna ricordare, infatti, che secondo l’accusa lanciata alla vigilia da PartnerRe, sull’offerta di Exor finiranno per intervenire authority e agenzie di rating considerando che nella partita potrebbe giocare un ruolo anche un eventuale riassetto di Fiat Chrysler. PartnerRe, insomma, ha agitato lo spettro delle parti correlate, in particolare considerando il tentativo del ceo del Lingotto, Sergio Marchionne, di fondere Fca con General Motors. E ha invitato i soci di PartnerRe a esprimersi in favore dell’offerta rivale di Axis, società statunitense, anch’essa interessata a una fusione con PartnerRe
Nel dettaglio della risposta, Exor ha spiegato che la sua offerta è superiore in tutti gli aspetti salienti rispetto all’integrazione proposta invece da Axis.
La proposta della holding italiana, continua la nota, prevede un prezzo migliore per i soci ordinari (137,50 dollari in contanti), un accordo migliore per i soci privilegio, non ha rischi di esecuzione e di tipo regolatorio, ha un percorso chiaro, non comporta rischi di integrazione e prospetta un futuro migliore e più forte per la compagnia di riassicurazione con base alle Bermuda. Insomma, commenta la holding, «più il board di PartnerRe fuorvia i propri azionisti sui meriti dell’offerta di Exor e più è chiaro che la transazione inferiore di Axis manca di sostanza, ha tempi di esecuzione lunghi e comporta dei rischi di integrazione per azionisti, dipendenti e clienti» di PartnerRe.
Non va dimenticato che quello di ieri non è il primo botta e risposta tra le parti. Questa è per la holding italiana la seconda settimana di incontri con analisti e investitori di PartnerRe per chiarire la propria offerta, e secondo il gruppo di Torino al momento ci sono riscontri positivi sul merito dell’operazione, la sua sicurezza e superiorità rispetto alla proposta di Axis Capital. Il 24 luglio si terrà l’assemblea dei soci privilegio PartnerRe chiamati a esprimersi sull’integrazione con Axis ed Exor li invita invece a votare contro il riassetto appoggiato dal board della compagnia di riassicurazioni con base alle isole Bermuda ma che comunque è quotata a New York (riproduzione riservata)