di Anna Messia
Le partecipate italiane del colosso assicurativo francese Axa si preparano a staccare un maxi-dividendo di 422 milioni di euro. Un cedolone che Axa Assicurazioni e Axa Mps potranno riconoscere agli azionisti grazie ai buoni risultati raggiunti nel 2014 e alle proiezioni positive che arrivano dalle simulazioni sui nuovi requisiti di capitale europei, Solvency II, che entreranno in vigore a gennaio 2016.
Le assemblee delle compagnie hanno appena approvato il bilancio 2014 «con un utile netto di 355 milioni, in crescita del 9% rispetto all’anno precedente e premi complessivi di circa 8 miliardi, che rappresentano un aumento del 27% rispetto al 2013», spiega a MF-Milano Finanza, l’amministratore delegato Frédéric de Courtois in questi giorni a Shanghai per l’incontro annuale di tutti i ceo mondiali del gruppo. Il 2014 è stato «un anno importante per il gruppo in Italia», che ha previsto tra l’altro anche «l’implementazione di una nuova governance» che ha portato alla nascita di Axa One, il consorzio tra le partecipate italiane, per creare sinergie di costo e di strategia. L’anno scorso Axa «ha guadagnato nel Paese quote di mercato, arrivando a detenere il 5,1% nel settore Vita e il 4,9% in quello Danni», aggiunge de Courtois. Dei 355 milioni di utile netto complessivo, 198 milioni sono arrivati dalla joint venture bancassicurativa tra Axa e il Monte dei Paschi di Siena e i restanti 157 milioni da Axa Assicurazioni, che distribuisce le sue polizze tramite la rete agenziale. Come detto, però, il dividendo complessivo sarà anche più alto dell’utile, grazie agli alti requisiti di capitale raggiunti. «La politica distributiva Vita seguita dal gruppo ha favorito i prodotti unit linked (a più basso assorbimento di capitale, ndr) rispetto ai prodotti tradizionali e questo ci ha permesso di alzare il dividendo, mantenendo un indice di solvibilità adeguato anche in ottica Solvency II», spiega l’ad. I 422 milioni di dividendo non andranno però tutti a Parigi, perché dei 223 milioni che saranno pagati dalla joint venture paritetica Axa Mps , la metà sarà ovviamente riconosciuta alla banca partner. Di quel legame con il Monte, de Courtois (pronto a partecipare alla nuova ricapitalizzazione dell’istituto) si dice soddisfatto per gli ottimi risultati raggiunti, che trovano conferma anche nei primi tre mesi di quest’anno. «Nel ramo Vita continuiamo a registrare tassi di crescita di circa il 30% e pure nel ramo Danni l’incremento della raccolta è a doppia cifra», aggiunge Béatrice Dérouvroy, direttore generale di Axa Mps , «con i prodotti unit linked che sono arrivati a pesare sulla raccolta Vita per circa l’80%». Del resto, che nel mercato assicurativo ci sia bisogno di aumentare il peso dei prodotti Vita, che non prevedono rendimenti minimi lo ha dichiarato di recente anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e «Axa ha iniziato già da tempo a muoversi in questa direzione», aggiunge Derouvroy, che però non guarda solo alla partnership con Mps per crescere ancora nel mercato assicurativo italiano.
Axa , l’anno scorso, ha creato anche una nuova compagnia, Quadra, con l’obiettivo di siglare altri partnership e qualcosa sta iniziando a muoversi pure in questa direzione. MF-Milano Finanza aveva anticipato un accordo con BnlBnp Paribas per offrire prodotti bancassicurativi Danni in un mercato di nicchia, quello delle piccole medie imprese, ma «stiamo per firmare anche altri accordi nel settore Danni», annuncia il dg. L’obiettivo di Axa è insomma continuare a crescere in Italia, anche con acquisizioni e accordi e potenziando il canale degli agenti. «L’anno scorso abbiamo inserito 22 nuovi agenti e 90 subagenti», dice Maurizio Cappiello, dg di Axa Assicurazioni, «quest’anno l’obiettivo è ancora più ambizioso e contiamo di reclutare 65 nuovi agenti nella rete che oggi conta su mille agenti e 650 agenzie». In questa prima parte del 2015 sono state già inserite 20 nuove agenzie, «grazie al fatto che Axa è percepita dagli agenti sempre più come una compagnia di qualità», conclude. Tra le iniziative volte a migliorare i servizi c’è stata per esempio quella della Carta degli impegni, partita nel 2005, che prevede penali di 100 euro al giorno a favore dei clienti nel caso in cui sinistri entro i 3 mila euro non vengano liquidati in un tempo massimo di 21 giorni. «Siamo arrivati al 99,7% di sinistri liquidati in tre settimane», conclude Cappiello, e stiamo lavorando per estendere la carta dei servizi anche ai sinistri di Axa Mps ». (riproduzione riservata)