Giovedì 12 giugno si è tenuta la prova scritta per l’iscrizione al RUI – Registro Unico degli Intermediari Assicurativi. A Roma, presso le strutture della Fiera, si è accalcata una gran folla di candidati, pronti a sostenere per la prima volta l’esame o a ritentarlo dopo uno o più insuccessi.
Uno di questi candidati ci ha mandato la sua testimonianza sulla sua “ordinaria” giornata di esame. La riportiamo di seguito.
Principalmente per curiosità, dopo tanti anni come formatore, ho deciso di iscrivermi anch’io all’esame ed oggi (12 giugno 2014) eccomi qui in coda alla Fiera di Roma con altre migliaia di candidati.
La mattina sveglia presto, partenza dall’hotel ed arrivo con il treno dalla stazione Tiburtina in circa mezz’ora. Dopo un po’ di strada sotto il sole, puntualmente alle 8.30 sono fermo di fronte ai due ingressi dei padiglioni 7 e 8. Poco dopo vengono aperte le porte e si entra un po’ alla spicciolata, divicolandosi così dalla ressa di persone che attendono di entrare.
Subito si va di fronte a dei banchetti di registrazione, uno per ogni gruppo di candidati, suddivisi per cognome, ad ultimare l’iscrizione: consegnare la marca da bollo da applicare alla domanda di iscrizione da firmare e che mi viene consegnata dagli addetti (non serve portarla con sé anche se la si può stampare dal sito IVASS), ricevere il foglio su cui riportare tutte le risposte (a lettura ottica) e quello con i dati del candidato (che sarà da consegnare separatamente e serve ad identificare il foglio con le risposte senza che sullo stesso sia riportato i dati identificativi di chi lo compila).
Oltre a questi due documenti mi viene dato un foglio con le istruzioni per la compilazione e lo svolgimento della prova d’esame. Con la documentazione ed una biro nera scelgo poi un posto a sedere.
Sono le 9,15 circa ed iniziano tre ore di attesa prima di iniziare la prova d’esame. Cosa succede in queste tre ore? Innanzitutto occorre smaltire tutte le operazioni di registrazione e le ultime persone all’ingresso vengono registrate alle ore 11 circa.
Poi ci sono le persone che durante la registrazione hanno dimenticato di firmare, hanno lasciato la carta di identità ai banchetti di registrazione, hanno iniziato a scrivere sui fogli senza sapere cosa scrivere, addirittura un candidato si è portato con sé la domanda di iscrizione con la marca da bollo e hanno dovuto chiamarlo per fargliela restituire al banchetto.
Intanto si chiacchiera con i vicini di banco: periti, subagenti, studenti, dipendenti di agenzia, ecc. per alcuni è la prima volta, per altri la seconda, per altri ancora la quinta!!
Fortunatamente anche se fuori ci sono più di 30 gradi il padiglione è ben condizionato, ma tre ore non sono poche da far passare (meno male che c’è lo smartphone a farti compagnia e nel frattempo “chatto” con un mio amico che sta nell’altro padiglione).
Poi viene estratta la prova d’esame tra i tre testi predisposti e la prova d’esame viene distribuita (imbustata da non aprire fino ad inizio prova) nelle diverse file in quattro versioni (A-B-C-D). In questo modo non corrispondono, per ordine, sia tutte le domande, che tutte le relative risposte, della versione che ho in mano, con quelle delle 8 persone che confinano con il mio banco. In qualche fila le prove di esame non sono state distribuite correttamente ed occorre rifare la distribuzione delle stesse e, finalmente, alle 12,15 si può iniziare.
Le prime domande sono facili, ma cinquanta sono tante e quando arrivo alla fine dopo averle lette tutte conto che solo circa una 15ina quelle su cui sono certo e sicuro della risposta. Per altre 20 sono incerto e le sulle ultime 15 devo ragionarci un po’ su.
D’altra parte sono veramente poche le domande di tecnica assicurativa, quelle su cui facevo maggior affidamento (non più di due o tre), nessuna sul mio ramo di competenza, infortuni e malattia, una sola sul ramo incendio e qualcuna relativa al ramo RCA. Mi rimbocco le maniche e cerco di ottimizzare i 75 minuti a disposizione.
Sul foglio delle domande (su questo foglio si può scrivere e correggere, non su quello delle risposte dove non sono ammesse cancellazioni o correzioni) annoto quelle di cui sono sicuro, faccio simboli diversi in funzione di quanto sono confidente nella risposta e su 4 – 5 domande non provo nemmeno a rispondere. Il tempo a disposizione è giusto e sufficiente per leggere tutto anche diverse volte, per concentrarsi e ragionare su quelle incerte.
Alla fine se ci si è preparati studiando gli argomenti d’esame non è una prova difficile. Certo alcune domande sono poste in modo un po’ sibillino, altre sono puramente nozionistiche, ma complessivamente non è stata una prova impossibile.
Negli ultimi minuti ricopio tutte le risposte date sul foglio a lettura ottica (ad alcune, poche alla fine, non ho risposto dato che una risposta errata costa la penalizzazione di mezzo punto).
Spero di aver superato la prova , ma quest’anno mi ero iscritto proprio per pura curiosità. Se non dovessi aver passato l’esame, per l’anno prossimo mi metterò di impegno a colmare le lacune di una materia molto vasta e che, a mio modesto parere, potrebbe valere per un intero corso di laurea.
Quindi complimenti a tutti coloro i quali hanno superato la prova e un in bocca al lupo a quelli che ritenteranno il prossimo anno.