di Anna Messia
È la prima volta che in Italia un fondo di private equity rileva un’assicurazione. L’investitore in questione è il colosso americano Jc Flowers, nato nel 1998 e specializzato nel settore finanziario, che a novembre scorso ha firmato l’accordo per acquistare (per 47 milioni) il 79,62% di Eurovita Assicurazioni messo in vendita da Aviva e dal Banco Popolare. Ma mancava un tassello fondamentale per dare il via libera definitivo alla transazione: l’autorizzazione dell’Ivass, l’autorità di controllo del settore assicurativo guidata da Salvatore Rossi. Il lasciapassare non era scontato, visto che finora in Italia nessun fondo di private equity era riuscito a diventare azionista di maggioranza di una compagnia di assicurazione. Ieri il via libera tanto atteso è arrivato. L’Ivass ha autorizzato la cessione dopo «l’istanza presentata in data 19 dicembre, integrata con comunicazioni del 3 febbraio e del 22 maggio», scrive l’autorità di controllo. Chiudere l’operazione non è stato affatto facile e non solo per quanto riguarda il disco verde dell’Ivass. Nella compravendita è stato infatti necessario mettere d’accordo tanti protagonisti. Oltre agli acquirenti di Jc Flowers e ai venditori, ossia il Banco e Aviva, in Eurovita ci sono banche locali che detengono il capitale restante e rappresentano un asset fondamentale, visto che collocano le polizze della compagnia. Tra queste figurano la Cassa di Risparmio di Bolzano (che ha il 4,8% del capitale), la Banca Popolare di Puglia e Basilicata (4,1%) o la Cassa di Risparmio di Cento (1,5%), per un totale di circa mille sportelli. Dalla parte di Jc Flowers c’è la forte specializzazione nel settore bancario e assicurativo. Nel suo portafoglio, che vale 13 miliardi di dollari, ci sono nove banche e quattro assicurazioni. In Belgio, per esempio, il fondo detiene Fidea e in Francia la compagnia Cbp, mentre in Italia l’unica acquisizione finora aveva riguardato Equita sim. Ma Jc Flowers vuole crescere. Per rilevare Eurovita (che ha un patrimonio di circa 160 milioni) è stata pronta a sborsare 47 milioni, di cui 33 andranno ad Aviva, che vanta anche un debito nei confronti di Eurovita. Il nuovo piano industriale messo a punto da Jc Flowers non prevederebbe ristrutturazioni o razionalizzazioni. Anzi, l’obiettivo sarebbe dare vita a un polo indipendente specializzato nella bancassicurazione puntando sulla crescita della rete distributiva e il fondo sarebbe pronto a chiamare manager di primo livello. Il primo sarebbe Andrea Battista, ex amministratore delegato di Aviva in Italia e con un’esperienza in McKinsey, che sarebbe stato scelto per guidare la compagnia. (riproduzione riservata)