Nel mese di aprile la nuova produzione vita raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari, secondo una prima stima dell’ANIA, a € 8,0 mld, il 57,8% in più rispetto allo stesso mese del 2013; nei primi quattro mesi dell’anno i nuovi premi emessi hanno raggiunto € 30,8 mld, registrando una crescita del 50,9% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese U.E., pari a € 1,0 mld, importo diminuito del 40,2% rispetto al mese di aprile 2013, i nuovi affari vita complessivi sono stati pari a € 9,1 mld (+33,3% rispetto allo stesso mese del 2013), mentre da gennaio hanno raggiunto € 35,1 mld, il 38,2% in più rispetto ai primi quattro mesi dell’anno precedente.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di aprile i premi afferenti a nuove polizze di ramo I hanno continuato a registrare significativi aumenti, oltre il 70% in più rispetto allo stesso mese del 2013, a fronte di un ammontare pari a 6,3 mld (il 78% dell’intera nuova produzione emessa). In forte aumento è risultata anche la raccolta premi di polizze di ramo V con un volume di nuovi affari pressoché raddoppiato rispetto ad aprile 2013 e pari a € 215 mln (il 3% dell’intera nuova raccolta). La restante quota (19%) della nuova produzione vita è rappresentata da prodotti di ramo III, esclusivamente polizze unit-linked, che nel mese di aprile hanno registrato, per il secondo mese consecutivo, un aumento del 17,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, per una raccolta di nuovi premi pari a € 1,5 mld. I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 79 mln, sono risultati in diminuzione del 6,0% rispetto ad aprile 2013.
Si evidenzia, inoltre, che il 79% delle imprese del campione statisticato, rappresentative dell’85% del mercato in termini di premi, ha registrato da inizio anno una raccolta superiore all’analogo periodo del 2013 e che il 46% delle imprese (per una quota premi pari al 36%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (+50,9%).
Da gennaio la modalità di versamento a premio unico costituisce la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 95% del totale in termini di premi; calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – l’incremento del volume premi da inizio anno diminuirebbe dal 50,9% al 36,6%.