Tremano i vertici di Hsbc. Il colosso finanziario britannico potrebbe aver aiutato 3 mila contribuenti transalpini a frodare il fisco francese per 4 miliardi di euro. Almeno stando alle indiscrezioni pubblicate dalla stampa francese, secondo cui un pool di magistrati starebbe indagando sulla vicenda già da alcuni anni.
La sparizione di Falciani non ha impedito al fisco parigino di continuare le proprie indagini nonostante una sentenza della Corte di cassazione francese a febbraio 2012 abbia imposto alle autorità di non utilizzare i dati raccolti da Falciani in Svizzera perché frutto di un reato. Secondo i giudici supremi di Parigi, la Direction nationale d’enquêtes fiscales, (l’Agenzia delle entrate francese, ndr) sarebbe infatti entrata in possesso della lista ben prima che venisse trasmessa ufficialmente da parte dell’autorità giudiziaria di Nizza. Così facendo, gli agenti tributari avrebbero, di fatto, utilizzato dati trafugati per condurre le proprie indagini. Risultato, le prove raccolte devono essere ritenute illecite. Non potendo andare a pescare i singoli clienti, le autorità tributarie di Parigi hanno deciso così di andare direttamente alla fonte. E dopo un lungo lavoro di interviste a persone informate dei fatti, hanno stabilito che Hsbc aveva deliberatamente istituto un sistema illegale per consentire ai propri clienti di eludere il pagamento delle tasse. «Dalle prove raccolte risulta che Hsbc Private Bank (Suisse) ha ricevuto proventi di evasione fiscale e contribuito a opacizzare i flussi finanziari e riciclare fondi illeciti, consentendo a migliaia di clienti di sfuggire alle autorità fiscali francesi», hanno spiegato Renaud Van Ruymbeke e Charlotte Bilger, i due magistrati titolari dell’inchiesta. Secondo i giudici, la banca avrebbe messo a disposizione dei propri clienti una serie di conti correnti intestati a società offshore e li avrebbe consigliati sulla strategia da seguire per nascondere i propri capitali al Fisco transalpino. Per questo, Hsbc Private Bank rischia adesso un’incriminazione con l’accusa di frode fiscale e riciclaggio. Accusa destinata ad aprire un nuovo fronte franco-elvetico sulla base della provenienza fraudolenta dei dati su cui si basano le accuse del Fisco di Parigi. Le testimonianze raccolte dal nucleo di polizia tributaria franco-belga che sostengono l’accusa sarebbero inutilizzabili come prove per la giustizia di Berna in quanto proventi del furto di dati perpetrato da Falciani.