Oggi sembra uno dei pochi baluardi del settore finanziario in grado di resistere alla crisi e anzi di prosperare nei prossimi anni. Ma quello del risparmio gestito e della distribuzione dei servizi finanziari è un business che ha fatto fatica a muovere i primi passi in Italia e solo in maniera graduale è riuscito a farsi largo e ad affermarsi. Capire come questo sia potuto avvenire, attraverso quali processi e seguendo quali meccanismi è anche il modo migliore per cogliere le problematiche attuali del settore e anche quello del mondo delle banche, le rivali a cui i pf almeno inizialmente hanno sottratto spazio, servendosi del risparmio gestito proprio come migliore ariete per farsi strada. Un buon viatico in questo percorso è il volume Il mercato… che non c’era (PF Edizioni, 294 pagine, 15 euro, finanzastore.com), opera di un pioniere del settore come Francesco Priore, manager del settore, che ripercorre dalla fondazione la storia di questa particolare e ormai ricchissima industria. Priore parte dalla sua personale esperienza, ma si avvale delle testimonianze di altri importanti attori del mercato per delineare il quadro maturato in oltre cinquant’anni di attività. Così, dopo aver raccontato la nascita del settore, ci si concentra sulle vicende che hanno portato al suo sviluppo, raccogliendo in presa diretta le voci che hanno contribuito alla sua genesi e alla sua crescita. Non mancano informazioni sulle società di intermediazione mobiliari (sim) nate, oggetto di m&a, scomparse. Come anche sono presenti dati e grafici rappresentativi del settore, che grazie all’aiuto di alcune associazioni e istituzioni, è stato possibile descrivere attraverso i numeri.
A raccontare il settore ci sono dunque nomi noti, che hanno terminato la loro attività o ancora sul pezzo, i leader di importanti società e dirigenti che operano nelle istituzioni. Ci sono anche i giornalisti che di questo settore hanno scritto, credendo nelle sue potenzialità quando ancora era considerato il parente povero rispetto alla potenza bancaria, che oggi soffre più di tutti la crisi e sconta una palese lentezza di fronte alle necessità di rinnovamento richieste dall’evolversi delle esigenze finanziarie degli italiani. L’ultima parte dell’opera è invece uno sguardo al futuro, in cui i tanti protagonisti coinvolti spiegano, dal loro punto di vista, cosa può attendere questo mercato. A ciascuno anche il compito di suggerire un tema di cambiamento e una possibile soluzione per dare nuova linfa al settore in un momento di generale rallentamento. Il volume è dedicato a tutti i fondatori e in particolare ai promotori finanziari iscritti all’Albo fin dai primi anni 90, tuttora al lavoro: oltre 8 mila professionisti, citati uno per uno, a formare una dedica da primato. (riproduzione riservata)