Una proposta che si può rendere più semplice. Ieri l’amministratore delegato di Unipol, Carlo Cimbri, ha definito così il progetto varato nei giorni scorsi dal gruppo Fondiaria-Sai relativo alla fusione allo studio, che coinvolge le due società oltre che Premafin e Milano Assicurazioni. «La proposta – ha dichiarato Cimbri dopo il lungo incontro di ieri con l’ad di Fonsai Emanuele Erbetta e il dg Piergiorgio Peluso – è un po’ complessa. Oggi ce l’hanno spiegata. Domani c’è un consiglio di Unipol che la valuterà. La proposta è semplificabile». Il board della compagnia di Via Stalingrado in calendario per oggi è, infatti, chiamato a deliberare sull’offerta giunta nei giorni scorsi dal gruppo Fonsai, che tra le altre cose prevede che Bologna entri possesso di una quota del 61% del gruppo nascente dalla fusione. Secondo quanto riferiscono fonti vicine al dossier, alla proposta potrebbero essere apportate alcune modifiche, soprattutto per quel che concerne alcune delle condizioni poste dalla compagnia che fa capo alla famiglia Ligresti attraverso Premafin. Tra queste, potrebbero esserci quelle relative alle plusvalenze immobiliari nonché alcune condizioni sulle minoranze. Sempre per oggi, inoltre, sono stati convocati – già da quasi una settimana – i cda di Fonsai e di Milano Assicurazioni. Due board che, a ben vedere, potrebbero anche esaminare l’eventuale controproposta che dovesse giungere da Unipol. I due board, tuttavia, almeno inizialmente, erano stati convocati con l’obiettivo di trattare alcune questioni relative a Imco e Sinergia, le due società collocate a monte della galassia Ligresti e a rischio crac. Una volta raggiunto l’accordo, i Ligresti dovranno esprimersi sulla manleva, della quale Consob ha chiesto l’eliminazione pena l’imposizione dell’Opa su Fonsai, dopodiché la parola passerà nuovamente alla Commissione di Borsa per quel che riguarda l’esenzione di Unipol da una offerta su Milano Assicurazioni. Ieri, intanto, il sito Dagospia ha riferito della possibilità di qualche defezione nel consorzio di garanzia per l’aumento di capitale di Fonsai da parte degli istituti esteri, a causa del «rischio Italia». Che, tuttavia, hanno fatto sapere tramite Radiocor che «stanno continuando a lavorare coerentemente allo sviluppo dell’operazione nel suo complesso e hanno esteso la loro partecipazione al consorzio che scadeva il 31 maggio».