di Anna Messia
Il mercato dei mutui, come mostrano gli ultimi dati di settore, già da mesi risente della crisi del mercato immobiliare e della stretta creditizia. Ma a luglio e ad agosto potrebbe addirittura registrare un black out totale, con gli sportelli che non saranno più in grado di erogare finanziamenti a chi andrà in filiale per chiedere un prestito casa. A lanciare l’allarme non sono le associazioni dei consumatori, in rappresentanza di chi non riesce ad accedere ai prestiti, bensì le stesse banche, le quali nei giorni scorsi hanno portato il caso davanti all’Isvap, oltre che all’attenzione della Banca d’Italia e del ministero dell’Economia e delle Finanze. Cosa c’entra con i mutui l’Isvap, l’autorità di vigilanza sul settore assicurativo? Il fatto è che secondo l’Abi, che la scorsa settimana ha sollevato il problema con la lettera inviata alle autorità, a mettere a rischio il mercato nel prossimo bimestre sarebbero le nuove norme sulla vendita delle polizze legate ai mutui, che entreranno in vigore tra poco più di una settimana, cioè il primo luglio. Norme introdotte dal decreto Liberalizzazioni, in cui si stabilisce che qualora una banca o un intermediario finanziario condizionino l’erogazione del prestito o del mutuo alla stipula di una polizza Vita, il cliente dovrà avere a disposizione almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi a esso non riconducibili. E l’Isvap, nel regolamento di attuazione predisposto lo scorso aprile, ha chiarito che per non essere «riconducibili alle banche», le compagnie assicurative non solo non devono avere stabilito con gli istituti di credito delle joint venture bancassicurative (che finora hanno dominato il mercato) ma non devono neppure avere legami commerciali sanciti da accordi di distribuzione. Insomma tra le banche e le compagnie di assicurazione non devono esserci rapporti d’affari. Ma a questo punto dove troveranno le banche i preventivi da presentare al cliente? L’unico modo che avranno per conoscere le offerte assicurative è consultare i siti internet delle compagnie, che saranno obbligate a pubblicare online le caratteristiche della loro offerta. Ma proprio qui nasce il problema. Si è infatti creato un gap temporale fra banche e assicurazioni che in estate rischia di congelare il mercato dei mutui. «L’Isvap ha posto un diverso termine alle banche e alle imprese di assicurazione per l’adeguamento alla nuova normativa imposto dal regolamento», hanno sottolineato dall’Abi nella lettera inviata il 15 giugno all’Isvap, a Via Nazionale e al Mef, «mentre infatti le imprese di assicurazione hanno tempo fino al primo settembre per realizzare il preventivo online, le banche sono chiamate fin dal primo luglio a operare in conformità alla nuova normativa», aggiungono. In questi due mesi, quindi, le banche non avrebbero a disposizione gli strumenti per applicare correttamente la norma, con «possibili conseguenze pregiudizievoli sull’ordinato svolgimento dei rapporti con la clientela», si legge nella lettera. Dal mese prossimo, insomma, si rischierebbe il caos. (riproduzione riservata)