Al clima che cambia costantemente, e che ci costringe a dire che non esistono più le mezze stagioni, siamo ormai abituati; molto meno, invece, siamo pronti a considerare le conseguenze nefaste sull’auto lasciata in balìa delle intemperie. Secondo i calcoli di Facile.it (www.facile.it) solo il 12% degli italiani alle prese con l’assicurazione sceglie di aggiungere una protezione contro gli eventi naturali.

Poco meno di un italiano su otto, in sostanza, comprende che grandine, neve e piogge violente possono danneggiare la propria auto e che questo pericolo vale una copertura aggiuntiva. In tempi di crisi occorre tagliare il superfluo, ma piuttosto che confidare nella buona stella sarebbe forse opportuno spendere 40 centesimi al giorno. Questo è, infatti, il costo medio della copertura aggiuntiva contro i danni causati da eventi naturali.

«La scelta di tenere il più basso possibile il costo finale della polizza, con il rischio di spendere molto di più in un secondo tempo – spiega Alberto Genovese, AD di Facile.itrientra nella tendenza a cercare la polizza più economica, invece che quella più adatta alle proprie esigenze.»

L’analisi, condotta su un campione di circa 40.000 polizze emesse attraverso il sito negli ultimi tre mesi, ha permesso di scoprire elementi interessanti: in primo luogo, le donne sembrano essere più previdenti degli uomini. Tra di loro, infatti, la percentuale arriva al 14%, mentre solo un uomo su dieci sembra badare a questi “dettagli”.

Ovviamente, questa tipologia di copertura assicurativa assume importanza diversa a seconda dell’età del veicolo: la percentuale sale al 16% se si prendono in considerazione le polizze relative a veicoli che hanno meno di cinque anni di vita. Preservare ciò che è nuovo è una scelta facilmente comprensibile.

Se guardiamo, poi, le professioni svolte da chi stipula, quella che richiede in misura maggiore questa copertura è la categoria degli agenti di commercio, con il 17% delle polizze: abituati a muoversi in auto e a girare per le strade con qualsiasi clima, sono per forza di cose più prudenti degli altri. Fa sorridere, invece, che in fondo alla classifica ci siano gli ecclesiastici: evidentemente, preti e suore confidano in un potere più alto a protezione della propria automobile, tanto che solo il 4% di loro richiede una copertura aggiuntiva contro i danni naturali.

Per quanto riguarda, infine, le differenze regionali, è nelle regioni del Nord Italia che, comprensibilmente, c’è più paura di grandine e neve: Lombardia e Piemonte, con il 23%, guidano la classifica, seguite da Valle d’Aosta (18%) e Liguria (17%). Di contro, a Sud si preferisce essere più fatalisti: Campania, Basilicata e Puglia sono le tre Regioni da cui arriva, in percentuale, il minor numero di richieste di polizze a copertura dai danni naturali (3%). Va detto, ad ogni modo, che lo scarso interesse nei confronti di questa tutela è conseguenza dei premi assicurativi più elevati a Sud rispetto al Nord Italia, che costringono molti cittadini a tagliare ciò che non è obbligatorio per legge.

Di seguito la classifica delle Regioni italiane sulla base della percentuale di richieste di copertura assicurativa per eventi naturali:

Regione

Percentuale di polizze con copertura eventi naturali

Piemonte

23%

Lombardia

23%

Valle d’Aosta

18%

Liguria

17%

Veneto

16%

Trentino-Alto Adige

11%

Emilia-Romagna

9%

Abruzzo

9%

Sardegna

8%

Friuli-Venezia Giulia

7%

Lazio

6%

Toscana

6%

Marche

5%

Umbria

5%

Molise

5%

Sicilia

4%

Calabria

4%

Campania

3%

Basilicata

3%

Puglia

3%

 

Questa, invece, la classifica delle professioni in base alla percentuale delle richieste:

 

Professione

Copertura eventi naturali

Agente di commercio

17%

Impiegato

16%

Operaio

14%

Personale medico

13%

Dirigente – Funzionario

13%

Libero professionista

13%

Forze Armate / Guardia / Vigile

11%

Insegnante

10%

Pensionato

10%

Studente

10%

In cerca di occupazione

9%

Casalinga

9%

Commerciante

9%

Imprenditore

9%

Artigiano

7%

Ecclesiastico

4%