Dopo la dichiarazione di fallimento per Sinergia e Imco, le due holding a capo della filiera delle società della famiglia Ligresti, la Procura comincia a concentrarsi su tutte le operazioni messe in atto negli ultimi anni con le altre realtà del gruppo.
Secondo quanto apprende MF Dow Jones Newswires da fonti investigative non ci sarebbe ancora un fascicolo aperto per bancarotta e non ci sarebbero iscrizioni nel registro degli indagati. Il Pm Luigi Orsi, oltre all’indagine su ostacolo agli organi di vigilanza e aggiotaggio per i quali è indagato Salvatore Ligresti, apre quindi un nuovo fronte investigativo grazie al fallimento.
Gli inquirenti vogliono capire la genesi dei movimenti di denaro sia da Fonsai e Milano Ass. verso Sinergia e Imco sia da queste ultime verso altri soggetti. Si vuole insomma capire si siano stati distribuiti soldi entrati nelle casse delle holding senza giustificazioni plausibili. Attenzione particolare sarà posta su tutte le operazioni immobiliari realizzate con Fonsai e Milano e verranno passati al setaccio tutti i bilanci.
L’indagine, spiegano le fonti, vuole capire come si è arrivati al fallimento anche alla luce del fatto che negli ultimi tre anni nelle casse delle società a capo della galassia Ligresti sono entrati quasi 600 mln proprio grazie a operazioni con Milano e Fonsai.
Una dei punti principali su cui Orsi ha insistito nell’opporsi alla richiesta di proroga avanzata dei legali di Sinergia e Imco è quello proprio relativo alla aleatorietà, per il Pm, di alcune operazioni portate al giudizio del tribunale fallimentare, soprattutto riguardanti Fonsai, una società, si sottolinea che si trova già in difficoltà e per cui è stata chiesta l’esenzione dall’Opa nell’operazione con Unipol proprio a causa della sua situazione.
Sul lato del quanto possano influire questi fallimenti sull’operazione a quattro Unipol, Fonsai, Premafin e Milano Ass. le fonti spiegano che a livello diretto non ci dovrebbero essere problemi. Spetterà comunque ai curatori fallimentari valutare il proprio ruolo in Premafin visto che Sinergia detiene il 20% di Premafin. Da capire cosa succederà anche alla luce del fatto che con l’aumento di capitale necessariamente questa quota si diluirà. Da capire anche, per i curatori, il reale valore degli asset alla base delle operazioni Sinergia/Imco-Fonsai-Milano anche perché non hanno mai avuto una valutazione ‘esterna’ essendo sempre state cessioni con parte correlate, sempre cioè interne al gruppo.
Inoltre, secondo quanto riporta Milano Finanza, nella giornata di venerdì 15 giugno, l’Isvap avrebbe inviato una lettera al consiglio di amministrazione di FonSai per sollecitare la compagnia a chiudere in tempi stretti il lavoro di approfondimento, avviato dopo la denuncia del fondo Amber, sulle operazioni concluse negli anni con le società della famiglia e sulle maxi-consulenze pagate allo stesso Salvatore Ligresti.
Nella comunicazione l’Authority avrebbe inoltre sollecitato il cda di Fondiaria-Sai a presentare in tempi rapidi le soluzioni necessarie a porre rimedio agli eventuali danni patrimoniali per la compagnia che sarebbero emersi da tali operazioni con parti correlate. L’Isvap avrebbe inoltre sottolineato al vertice di FonSai che, nel caso in cui il consiglio di amministrazione dovesse rimanere inerte, l’iniziativa sarebbe assunta dalla stessa autorità di vigilanza.
Il settimanale finanziario avanza in questo caso l’ipotesi di commissariamento della compagnia.