di Andrea Di Biase e Alessandro Mocenni (MF-DOW JONES)
Si conoscerà oggi, alla riapertura della camera di consiglio aggiornata ieri, il destino di Sinergia e Im.Co, le due società non quotate del gruppo Ligresti, per le quali la procura di Milano ha presentato istanza di fallimento. Nel corso delle udienze di ieri davanti alla seconda sezione civile del Tribunale, i legali delle due società hanno chiesto ai giudici Roberto Fontana e Filippo D’Acquino altre due settimane di tempo per la presentazione del piano di risanamento. Un tempo ritenuto sufficiente per ottenere la piena adesione di quegli investitori istituzionali che nelle ultime settimane hanno dato disponibilità a sottoscrivere quote del fondo promosso da Hines Italia, il veicolo che dovrebbe farsi carico del patrimonio immobiliare di Sinergia e Im.Co, accollandosi anche il debito nei confronti del sistema bancario. Il piano di ristrutturazione prevede infatti che il fondo Hines Italia Social Fund rilevi i cespiti in portafoglio alle due società dei Ligresti, tra cui il progetto di sviluppo immobiliare del Cerba, valutandoli 293 milioni. Operazione che dovrebbe passare attraverso l’accollo di 243 milioni di debiti (su un totale di circa 300 milioni verso le banche) e il versamento di 50 milioni in contanti. Con questa liquidità Sinergia e Im.Co potrebbero così onorare il debito vantato nei confronti dell’Erario e una parte di quello in capo ai fornitori non aderenti al piano di risanamento, che può contare comunque l’adesione del 90% dei creditori. Nonostante questa ampia maggioranza, il pm Luigi Orsi si è opposto alla proroga chiesta dei legali di Sinergia e Im.Co, perché, avrebbe sostenuto Orsi, nel corso dell’udienza, ci sarebbero incertezze sui potenziali sottoscrittori del fondo individuati da Hines Italia. Il pm avrebbe inoltre sostenuto che nelle ultime settimane Sinergia avrebbe proseguito nel realizzare operazioni con parti correlate. In particolare la transazione approvata di recente da Milano Assicurazioni, che rinuncerebbe a un credito nei confronti della società dei Ligresti ricevendo in cambio un immobile non ancora ultimato, avrebbe l’effetto di drenare nuove risorse dal gruppo assicurativo a favore delle società immobiliari della famiglia. All’udienza era presente anche l’amministratore delegato di Hines Italia Sgr, Manfredi Catella, che ha fornito rassicurazioni sul processo di individuazione dei sottoscrittori del fondo. In particolare, come ha sottolineato Hines in una nota, la sgr ha già provveduto a svolgere varie presentazioni del progetto in modo da consentire agli investitori di avviare i rispettivi iter di valutazione. Tra gli investitori, ha precisato Hines, non ci sarà, almeno per ora, l’Enpam che «non ha mai manifestato interesse a investire in questa fase» nel fondo che rileverà gli immobili di Sinergia e Im.Co. Sempre ieri Catella ha precisato che Hines Italia non è parte correlata delle due società su cui pende la richiesta di fallimento ne tantomeno di Fondiaria-Sai. Quest’ultima ha infatti una partecipazione in Hines Italia Sgr inferiore al 20% ed esprime un solo consigliere nel board, Gianandrea Perco, che non ha ruoli esecutivi. Oggi dunque si conoscerà la sorte di Sinergia e Im.Co. Se i giudici non dovessero accordare la proroga richiesta, scatterebbe immediatamente il fallimento. (riproduzione riservata)