Individuare nuove “armonie”, sperimentare “accordi” tra le competenze del singolo e lo spirito di squadra, utilizzare “strumenti” per sviluppare le relazioni interne: sono questi alcuni fra gli obiettivi più rilevanti di un workshop di formazione che Reale Mutua ha riservato a un team di colleghi della funzione Risorse Umane del Gruppo.
Organizzata a Villa Lajolo, poco distante dal Castello nell’ambito del Piossasco Jazz Festival – manifestazione guidata dal trombettista di fama internazionale Fabrizio Bosso – l’iniziativa si propone di utilizzare i fondamenti della musica jazz per sviluppare le capacità relazionali di ciascuno e aiutare a interpretare il proprio ruolo utilizzando registri quali l’innovazione, il cambiamento, la valorizzazione delle differenze e la capacità di operare in rapporto di partnership con tutte le funzioni interne.
Accompagnati da formatori aziendali, alcuni dei quali sono anche apprezzati musicisti, venti rappresentanti della funzione Risorse Umane provenienti dalle sedi di Torino, Milano e Madrid si sono confrontati sul valore del loro lavoro nei processi di cambiamento e di sviluppo del Gruppo Reale, in Italia come in Spagna. Durante i lavori sono stati utilizzati spunti e capacità molto usate per chi pratica questo genere musicale nato in America come l’ascolto, l’interplay, la capacità di interpretare un ruolo mettendo in campo l’improvvisazione e l’innovazione, il rispetto delle regole e la capacità di comunicare in modo efficace.
“E’ la prima volta che utilizziamo la metafora della musica jazz nell’ambito delle nostre attività di sviluppo”, ha dichiarato Marco Terragno, responsabile della Direzione Risorse Umane del Gruppo Reale Mutua. “Noi siamo convinti che, per far evolvere la professionalità a tutti i livelli (dalle competenze ai comportamenti organizzativi), sia necessario utilizzare spunti che ci vengono anche da mondi diversi dai nostri. Questo vale soprattutto per coloro che si occupano di risorse umane, la cui missione è creare le condizioni grazie alle quali tutti quelli che operano nel Gruppo riescano a essere interpreti dei valori che caratterizzano il DNA dell’organizzazione. In questo scenario la musica jazz è lo strumento ideale per stimolare la creatività del singolo in funzione del gruppo, aiutando a generare un risultato condiviso e soprattutto capace di essere profondamente innovativo».