di Andrea Montanari
Se la partecipazione stabile e invariata nelle Generali continua a rappresentare una zavorra per De Agostini, l’asset Lottomatica garantisce importanti incassi che riequilibrano i conti delle holding del gruppo di Novara. Dopo due anni di forti perdite (208 milioni nel 2009 e 318 milioni nel 2010) legate alle svalutazioni del pacchetto azionario detenuto nella compagnia triestina, nel 2011 il veicolo Dea Partecipazioni, che custodisce in portafoglio la gran parte della partecipazione in Generali (il 2,26% su una quota totale del 2,43%), è tornato in utile per 13,6 milioni. Grazie, però, non alle performance del titolo del Leone in borsa o ai dividendi provenienti da Trieste, quanto a un’operazione strettamente finanziaria su Lottomatica. In particolare, come emerge dal bilancio 2011, Dea Partecipazioni ha incassato utili per 57,3 milioni in seguito alla chiusura anticipata del total return equity swap su 10 milioni di azioni Lottomatica finite poi nel portafoglio del veicolo, che ora ha in carico il 5,85% della quotata a 14,17 euro per azione. A questa posta si somma il «rilascio del fondo rischi e oneri finanziari, pari a 52,13 milioni», si legge nella relazioni di bilancio di Dea Partecipazioni. I 101,2 milioni incassati dall’operazione, sommati ai 19,35 milioni incamerati come dividendi (dei quali 15,83 milioni dalle Generali), hanno permesso di compensare la svalutazione della partecipazione detenuta nella prima compagnia assicurativa d’Italia. L’anno scorso i manager di Dea Partecipazioni hanno inoltre approvato una svalutazione di 112,6 milioni abbassando il valore unitario della partecipazione a 15,5 euro per un controvalore di 545,4 milioni. Soglia che, però, visto l’andamento di borsa del Leone, non offre garanzie contabili neppure per il 2012: il titolo oggi viaggia a 9,74 euro e ha già perso oltre il 16% da inizio anno. Al momento il 2,26% nelle Generali presenta una minusvalenza potenziale di 203 milioni. È probabilmente per questo rischio latente – oltre che per la gestione del processo di liquidazione della partecipata Banca Network Investimenti – che nel corso del 2011 i vertici di Dea Partecipazioni, ovvero il presidente Roberto Drago e l’ad Paolo Ceretti, hanno ottenuto da Unicredit e Intesa Sanpaolo un nuovo finanziamento quinquennale da 350 milioni con i quali è stato saldato il debito di 125 milioni maturato nei confronti della controllante De Agostini, che al contempo ha garantito un’ulteriore ricapitalizzazione di 50 milioni. Il prestito bancario è stato coperto con un contratto di interest rate swap da 300 milioni. A fine 2011, poi, Dea Partecipazioni ha visto incrementare il patrimonio netto, salito a 435 milioni, mentre il debito è salito a 270 milioni in seguito alla chiusura dell’equity swap su Lottomatica e al relativo esborso (281 milioni) per l’acquisto della partecipazione. (riproduzione riservata)