MetLife, il maggior assicuratore del comparto vita degli Stati Uniti, ha dichiarato di voler cambiare la gamma di prodotti offerti sul mercato americano e di voler ampliare la presenza internazionale, al fine di incrementare i profitti entro il 2016.
Il cambiamento dei target a lungo termine fa parte della revisione strategica di Steve Kandarian, ceo dell’assicuratore da oltre un anno. L’obiettivo della compagnia è ora di raggiungere un ritorno sulle azioni ordinarie del 14% entro il 2016, contro un rendimento del 10,3% del 2011. I mercati emergenti dovrebbero andare a rappresentare il 20% del business complessivo della compagnia, in aumento rispetto all’attuale 12%.
MetLife intende risparmiare 600 mln $ (480 mln €) in spese ante-imposte, ha detto Kandarian, consolidando la rete di vendita a livello internazionale. La crescita, ha poi aggiunto Kandarian, sarà raggiunta in parte attraverso i business già esistenti, in parte attraverso acquisizioni.
Recentemente MetLife ha rafforzato il suo mercato acquisendo Alico, braccio internazionale di AIG, nel 2010. La compagnia era in pole position anche per l’acquisizione delle operazioni vita in Asia di ING, essendo stata una delle prime ad aver presentato un’offerta, secondo quanto riferisce Reuters. Ma poiché l’affare potrebbe attestarsi fra i 7,5 e i 9 mld $,(6-7,2 mld €), MetLife sembra aver rifuggito una spesa di quelle proporzioni. L’azienda è in grado di sostenere acquisizioni nel range dei 2-3 mld $ (1,6-2,4 mld €), ha aggiunto Kandarian.
Quanto alla riorganizzazione dei prodotti destinati al mercato americano, la compagnia potrebbe ampliare l’offerta nel settore infortuni e malattia e ridurre l’impegno nell’ambito delle rendite vitalizie, business che grava pesantemente sulle casse dell’assicuratore – per di più in maniera poco prevedibile.
Sul fronte finanziario, Bill Wheeler, presidente di MetLife Americas, ha dichiarato di aspettarsi per il 2012 risultati più soddisfacenti rispetto al 2011, anno in cui la compagnia ha riportato un risultato operativo di 3,9 mld $ (3,1 mld €). I risultati del primo trimestre dell’anno, tuttavia, non sono stati brillanti. MetLife ha infatti riportato perdite per 174 mln $ (139 mln €), registrando al contempo una forte crescita nei mercati asiatico e sudamericano.
Possibili uscite per la compagnia potrebbero derivare da provvedimenti disciplinari. MetLife ha infatti ricevuto due mandati di comparizione in aprile e maggio con riferimento ai mutui e ai pignoramenti gestiti dai servizi bancari erogati. Al momento di ricevere i mandati la compagnia aveva già chiuso le operazioni relative a mutui, e al momento sta cedendo i depositi bancari alla General Electric.
È possibile che le autorità impongano pene pecuniarie, di cui non è stato ancora stimato l’impatto finanziario. Nel frattempo è congelata la cessione di MetLife Bank alla General Electric, e la conclusione della transazione, inizialmente prevista per giugno, potrebbe slittare proprio per i controlli che gli istituti di vigilanza devono portare a termine. I mandati non dovrebbero però compromettere la cessione dei depositi, ha riferito un portavoce di General Electric.