Anche un popolo di vacanzieri come gli italiani si deve arrendere alla crisi. Questa estate il 63% farà le valigie per trascorrere un periodo di relax fuori città. Una percentuale inferiore di 15 punti rispetto al 78% dello scorso anno. È questo uno dei principali dati del Barometro Vacanze 2012 realizzato da Europ Assistance e Ipsos. La ricerca, giunta quest’anno alla dodicesima edizione analizza i programmi di vacanza dei cittadini dei Paesi Europei (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Belgio e Austria), oltre alle loro motivazioni, le destinazioni e il budget dedicato. Il 2012 fa registrare il dato più basso degli ultimi otto anni sulla propensione dei cittadini europei ad andare in vacanza: il 58% del campioni ha in programma di andare in vacanza almeno una volta durante l’estate (tra giugno e settembre inclusi) contro il 66% dell’anno precedente. Una contrazione che investe tutta l’Europa ma che vede la diminuzione più marcata nei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi economica. In particolare, sono gli italiani a registrare il calo più evidente (-15%). Seguono a ruota gli spagnoli che dichiarano di avere meno voglia/possibilità di partire per le vacanze (-14 punti: 51% rispetto al 65% del 2011) e gli inglesi, scontano una crisi di fiducia nell’attuale contesto economico e una conseguente prudenza nell’affrontare le spese (-10 punti; 51% rispetto al 61%). In leggera controtendenza, unici in Europa, i francesi: il 70% dei transalpini dichiara infatti di voler partire per le ferie estive (2 punti di crescita rispetto al 2011 che si era fermato al 68%).
Per quanto riguarda la destinazione di vacanza, il 62% sceglie località di mare. Ben distaccate, ma al secondo posto, le vacanze “itineranti” (18%, stabile rispetto al 2011) e, a seguire, la montagna (16%, -1 punto) e la campagna (15%, -1 punto).
Per quasi un europeo su 7 (il 13%) le vacanze sono una di quelle voci dove si vuole risparmiare. Meno comunque dell’abbigliamento, che risulta essere il primo settore sul quale gli europei intendono economizzare, allo stesso livello i giochi, i prodotti tecnologici e quelli culturali. La percentuale di europei che dichiara di voler tagliare il budget su questo genere di prodotti/servizi si attesta al 14%.
La proporzione di chi pensa di ridurre i costi per questa voce di budget è più alta, ancora una volta, tra gli spagnoli e gli italiani (rispettivamente 20% e 17%) mentre per i tedeschi rimane più marginale (il loro risparmio per le vacanza sarà solamente dell’8%). Per gli inglesi le vacanze sono la prima voce di budget soggetta (ora o in futuro) a una revisione di spesa (14%), prima dell’abbigliamento (12%) e dei trasporti/auto (10%). Per i francesi, la vacanza è solo quinta nella lista delle voci di budget soggette a riduzione. L’alimentazione e la salute, inoltre, sembrano essere le uniche voci sulle quali gli europei non intendono risparmiare. Solo una media tra l’1% e il 4% degli europei dichiara infatti di voler tagliare su queste ultime voci.
I vacanzieri dedicano alle vacanze un budget (che include trasporti, alloggio, cibo, attività di intrattenimento, etc.) vicino a quello speso nel 2011: 2.125€ a persona, nello specifico 20€ in meno rispetto al 2011. Mentre il budget aumenta in alcuni Paesi – Germania con +229€ e Spagna con +74€ – Austria (-165€), Belgio (-198€) e Italia (-554 €) fanno registrare un ribasso. Il Regno Unito (+8€) rimane sostanzialmente in linea con il 2011.
Niente vacanze esotiche per quest’estate: il 79% del campione dichiara infatti di avere in programma di restare nel continente, mentre la Francia torna a essere la meta più gettonata: 20% rispetto al 17% dell’anno scorso, davanti all’Italia (18% in calo rispetto al 21% del 2011) e la Spagna (14% rispetto al 16%). Quasi metà degli Europei (48%, +1 punto rispetto al 2011) dichiara di voler optare per il turismo nazionale, un trend in crescita in particolare per i Francesi: il 67% di loro (+7 punti) trascorreranno le vacanze nel loro Paese. I fattori che incidono sulla scelta della destinazione rimangono in linea con lo scorso anno. I più rilevanti per gli Europei restano i costi e il clima. ll budget è tornato a essere il primo fattore da tenere in considerazione per la scelta della destinazione (44%, +4 punti), prima del clima (42%, +1 punto) e dei rischi di un attacco terroristico (che resta stabile al 42%). Inoltre, la sensibilità ai rischi (di attacchi terroristici, tensioni sociali e problemi di salute) aumentata notevolmente l’anno scorso, rimane a un livello alto anche quest’anno.