I Ligresti, Jonella, Paolo (e di fatto, Giulia), aprono alla nuova offerta di Sator e Palladio, la terza, ma inevitabilmente vanno contro le banche creditrici che più volte hanno affermato che l’unico piano valido è quello messo in piedi da Unipol. La prima offerta di Sator e Palladio è rivolta a Premafi n ed è presentata il 22 febbraio. Mette a disposizione di Premafi n fi no a 450 mln euro da destinare al riequilibrio della struttura economico-patrimoniale della società e al supporto della ricapitalizzazione della controllata FonSai. Prevede la sottoscrizione di un aumento di capitale di Premafi n, fi no a 450 mln euro, di cui 400 riservati agli investitori e un minimo di 50 mln offerto in opzione agli attuali azionisti di Premafi n. Le banche creditrici avanzano dubbi e Unipol sottolinea che il suo è l’unico piano industriale. Dopo due proroghe, l’offerta è revocata il 4 maggio. Il 9 maggio però, Sator e Palladio presentano una nuova offerta, questa volta su FonSai, per aggirare il vincolo di esclusiva su Premafi n. L’operazione prevede un aumento di capitale di FonSai da 800 milioni di cui 3-400 riservati a Sator e Palladio per un prezzo di emissione dei nuovi titoli compreso tra un minimo di 1,5 e un massimo 2,5 euro per azione. A questa si aggiungerebbe una tranche non inferiore a 400 milioni, in opzione a tutti gli altri azionisti FonSai. Anche in questo caso, non si fanno attendere le reazioni degli altri attori. L’a.d. di Unicredit, Federico Ghizzoni ribadisce che Unipol è l’unica alternativa. Anche in questo caso l’offerta sarà prorogata. In contemporanea, arrivano a Unipol le decisioni della Consob che pongono alla compagnia bolognese alcune condizioni per l’esenzione dall’opa. Tra queste, la rinuncia alla manleva e al diritto di recesso per la famiglia Ligresti. Dopo una lunga trattativa, arriva anche l’ok sui concambi con Unipol, disposta a ottenere il 61% della realtà post fusione. Ieri infi ne le sorprese. Con Jonella e Paolo Ligresti, sostenuti da Giulia, che in una nota annunciano la loro «decisione irrevocabile di non rinunciare agli impegni di manleva, concessi dalla compagnia bolognese» e che «le società Hike security e Limbo invest non intendono assumere alcun impegno in merito all’esercizio del diritto di recesso conseguente alla fusione di Premafi n in FonSai». La nota dei fratelli Ligresti accenna anche a «criticità evidenziate da advisor indipendenti riguardo alla situazione patrimoniale di Unipol». Infi ne nella missiva si parla anche di «considerazione di soluzioni alternative». Dopo pochi minuti, arriva la terza proposta Sator-Palladio, migliorativa in alcuni punti rispetto alla seconda e sempre rivolta a Fonsai. L’operazione, contribuendo per circa 36 punti percentuali al margine di solvibilità, consentirebbe a FonSai di ottenere un margine di solvibilità consolidato superiore al margine obiettivo del 120% e a Premafi n di mantenere una quota in Fonsai compresa tra il 14-16 e il 22-25%. Ma a questo punto, le banche sono pronte a escutere il loro pegno. Una nuova fase della battaglia sembra aprirsi. Con conseguenze imprevedibili. © Riproduzione riservata