Nel 2011, sulla base di una stima preliminare realizzata da ACI-ISTAT, si sono verificati in Italia 205.000 incidenti stradali con lesioni a persone. Il numero delle vittime è pari a 3.800, mentre i feriti ammontano a 292.000.
Rispetto al 2010, si riscontra un calo del numero degli incidenti con lesioni a persone
(-3,0%) e dei feriti (-3,5%). La riduzione del numero dei morti è ancora più consistente (-7,1%).
L’indice di mortalità (ovvero il rapporto tra numero dei morti e numero degli incidenti con lesioni moltiplicato 100) è pari, nel 2011, a 1,85, in lieve diminuzione rispetto al valore registrato nel 2010 (1,93).
L’indice di mortalità (valori per 100 incidenti) secondo la localizzazione dell’incidente, basato sulla stima preliminare per l’anno 2011, risulta pari a 3,2 per le autostrade (era 3,1 nel 2010), 1,0 per le strade urbane (1,1) e 4,8 per quelle extraurbane (5,0).
Il calo del numero di morti, rispetto al 2001, è stato pari al 46,4% (era -42,4% nel 2010). L’obiettivo fissato dall’Unione Europea nel Libro Bianco del 2001, che prevede la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010, non è ancora stato raggiunto dall’Italia.
Nei paesi dell’Unione europea, i livelli provvisori dei tassi di mortalità, calcolati come rapporto tra il numero dei morti in incidente stradale e la popolazione residente (tassi per 1.000.000 di abitanti) variano da 32 del Regno Unito a 109 della Polonia. Il tasso di mortalità per l’Italia, calcolato sulla base della stima preliminare 2011, è pari a 63.
Nel 2010 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato un nuovo Decennio di Iniziative per la Sicurezza Stradale 2011-2020 con lo scopo di ridurre ulteriormente il numero di decessi da incidenti stradali nel mondo.
La Commissione Europea, in occasione dell’inaugurazione della nuova decade di iniziative per la sicurezza stradale, ha delineato le linee guida basate su sette principali obiettivi strategici: migliorare la sicurezza dei veicoli, realizzare infrastrutture stradali più sicure, incrementare le tecnologie intelligenti, rafforzare l’istruzione e la formazione per gli utenti della strada, migliorare i controlli, fissare un obiettivo per la riduzione dei feriti in incidente stradale, prestare maggiore attenzione alla sicurezza dei motociclisti.
“La diminuzione anche nel 2011 degli incidenti stradali con danni alle persone – ha dichiarato il presidente dell’ACI Sticchi Damiani – è confortante. La stima ACI-ISTAT riguarda gli incidenti con danni fisici verbalizzati, cioè accertati dalle Forze dell’Ordine. Rimane tuttavia molto forte la differenza con il numero degli incidenti con danni fisici effettivamente risarciti nello stesso periodo dal sistema assicurativo. Ad esempio nel 2010, a fronte di 306.825 danneggiati negli incidenti verbalizzati, le assicurazioni hanno risarcito danni fisici a 1 milione e 70 mila persone. Per quel che riguarda il 2011, ACI e ISTAT stimano 295.800 persone danneggiate, mentre la stima fatta dal sistema assicurativo ne prevede 970.000. In Italia, infatti, oltre il 70% degli incidenti con danni fisici non viene censito dalle Forze dell’Ordine; questo apre la strada alle frodi e si ripercuote pesantemente sulle tariffe molto elevate pagate dagli automobilisti”. “Appaiono dunque assolutamente necessarie – ha concluso Sticchi Damiani – le misure recentemente varate dal Governo che cambiano le modalità di accertamento dei danni fisici. Collegando queste misure alle proposte suggerite dall’ACI, si potrebbe ottenere una riduzione delle tariffe RCA fino al 30%”.
“Grazie alle rinnovate collaborazioni in seno al nuovo Protocollo di intesa, siglato nel 2011, con le Regioni (Conferenza delle Regioni e Province Autonome), Province (UPI), Comuni (ANCI) e con gli organi di rilevazione Polizia Locale, Polizia Stradale e Carabinieri, – ha affermato il presidente dell’ISTAT, Enrico Giovannini, – prevediamo di avere a disposizione, a partire dal 2012, dati sempre più tempestivi e completi e di estendere gradualmente la rilevazione trimestrale alla totalità dei Comuni”.