È il momento della verità per le Generali. Le nubi che negli ultimi tempi incombevano sulla compagnia triestina non promettevano bene e, alla fine, le forti tensioni tra i principali azionisti del gruppo sono sfociate in un redde rationem. Il d-day sarebbe fissato per domani, quando secondo le ultime indiscrezioni, nonostante il giorno di festività, sarebbe stato fissato un consiglio di amministrazione straordinario che potrebbe decidere di spodestare Giovanni Perissinotto dal trono di amministratore delegato. Il nome del successore sarebbe già pronto: Mario Greco. Del resto, il nome dell’attuale ceo del ramo General insurance di Zurich Financial Service nonché ex Allianz ed ex ad di Ras, girava ormai da un po’. Da quando, si dice, la tensione tra Perissinotto e l’ad di Mediobanca – primo socio del gruppo del Leone al 13,24% – Alberto Nagel era diventata palpabile. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, sarebbe stata la vicenda Fondiaria-Sai, nell’ambito della quale spesso si è vociferato che Perissinotto fosse al corrente (addirittura qualcuno lo voleva complice) del piano alternativo a Unipol (sostenuta da Piazzetta Cuccia) messo a punto da Sator e Palladio. La finanziaria del Nord-Est, non a caso, è tra gli azionisti di peso della compagnia triestina attraverso i due veicoli Ferak ed Effeti. Sta di fatto che nei giorni scorsi sembra che Nagel in persona, con il supporto di altri consiglieri e azionisti, abbia chiesto le dimissioni di Perissinotto, il quale tuttavia le avrebbe respinte. Si spiega così l’esigenza di convocare un cda straordinario finalizzato proprio alla revoca dei poteri dell’attuale ceo del Leone. A fare quadrato intorno a Nagel, così come era avvenuto poco più di un anno fa con il blitz con cui è stato cacciato l’allora presidente di Generali Cesare Geronzi, potrebbero essere nuovamente il vicepresidente Francesco Gaetano Caltagirone e il consigliere Lorenzo Pellicioli. In ogni caso, secondo quanto si apprende, il consenso sulla sostituzione di Perissinotto sarebbe piuttosto ampio, anche tra gli azionisti. Impossibile, infatti, non ricordare l’intervista con cui il socio Leonardo Del Vecchio, grande rappresentante del mondo imprenditoriale del Nord-Est, in una intervista a tutta pagina pubblicata sul Corriere della Sera del 28 aprile (giorno in cui tra l’altro Generali riuniva l’assemblea), chiedeva a gran voce le dimissioni del manager, accusandolo di essersi dedicato troppo alla finanza (evidente il riferimento a Ppf e al rischio di aumento di capitale per il finanziamento dell’opzione put in mano a Petr Kellner). Viceversa, meno convinto della sostituzione sarebbe Roberto Meneguzzo, non a caso tra i timonieri di Palladio.