Un utile netto a quota 821 mln, un patrimonio netto di 4,296 mld e un Sovency II al 184%.
Questi in estrema sintesi alcuni dei numeri che la nuova realtà FonSai/Unipol punta ad ottenere al 2015. Numeri che l’amministratore delegato, Carlo Cimbri, ha illustrato in lunga conference call venerdì con la comunità finanziaria.
Nel ramo danni sono previsti premi per 9,522 mld (10,824 mld nel 2011) e un Combined Ratio in calo dal 104,8% al 93%. Il margine tecnico è stimato a 569 mln (-732 mln) e le riserve tecniche a 15,793 mld (19,276 mld). Nel ramo vita i premi sono previsti a 6,502 mld (5,582 mld) e le riserve tecniche a 36,097 mld (36,705 mld).
Dall’integrazione tra i due gruppi sono previste sinergie a quota 345 mln e una base clienti di 14 mln.
“Oggi è una tappa importante e auspichiamo che chi ci segue abbia piena comprensione e ci dia il giusto sostegno“, ha dichiarato Pierluigi Stefanini, presidente di Unipol, in apertura della conference call di presentazione del progetto di integrazione. La condivisione in Cda dei numeri del piano industriale del gruppo Unipol post fusione “conferma il supporto dei soci al management del gruppo“, ha concluso il presidente.
A detta dell’a.d. Carlo Cimbri Unipol/FonSai è un progetto con “straordinaria valenza industriale” e una “forte storia di ristrutturazione e recupero di valore”.
“Il prossimo 27 giugno – ha illustrato l’a.d. – ci sarà l’assemblea di FonSai per riconfermare l’aumento di capitale e dopo valuteremo il momento più opportuno per gli avvii degli aumenti di capitale. I progetti di fusione e tutto l’iter avverranno dal mese di settembre per fare in modo che la fusione possa avvenire entro fine anno, con efficacia dal primo gennaio 2013″.
Cimbri ha poi ricordato che Unipol ha preso una serie di impegni con le Authority e che sugli asset da cedere ci sono già diverse “manifestazioni di interesse”.
Il focus della nuova entità sarà sul core business e Unipol-Sai lavorerà per ridurre l’incidenza delle attività immobiliare sugli investimenti con un approccio opportunistico verso le altre società del gruppo che arriveranno in dote da Fondiaria.
“Chiaramente nel business, andando più nel dettaglio, ci sono alcune società che non sono state prese in esame. L’integrazione prevede, infatti, la fusione tra le quattro società (Premafin, FonSai, Milano Ass. e Unipol, ndr). Sicuramente dovremo valutare la valenza e la profittabilità di alcune aziende che oggi sono nel gruppo Fondiaria che sono specializzate in tipologie di prodotti o mercati. Su questo dovremmo fare riflessioni”.
Atteso per questa settimana il responso della Consob sull’esenzione circa l’Opa a cascata sulla Milano e in caso di esito negativo il processo si fermerebbe per le opportune valutazioni “La risposta è che ci fermeremmo. Chiaramente tutto il processo autorizzativo” è stato fatto considerando l’esenzione Opa, ha dichiarato Cimbri.
“In ogni caso un pronunciamento di questo tipo, che personalmente non ritengo plausibile, avrebbe comunque un effetto di rinviare il tutto ad un secondo momento”, ha concluso il top-manager.
Infine, partiranno a luglio gli aumenti di capitale Unipol/FonSai. “Ho sentito qualche interpretazione sui rilievi Consob e su come questi potessero impattare sulla documentazione che Fondiaria sta fornendo sull’aumento di capitale. I rilievi Consob, a quanto noi sappiamo, non hanno impatto ne’ sul patrimonio, né su Solvency“, ha sottolineato Cimbri. “Tutto ciò non ha impatto sull’iter autorizzativo di Fonsai. Quindi, per quanto mi risulta tutto sta procedendo in parallelo per entrambi gli aumenti di capitale per i quali prevediamo l’avvio i primi di luglio condizioni di mercato permettendo“.
“Il momento opportuno per avviare gli aumenti sarà i primi dieci giorni di luglio“, ha concluso il Ceo.
Intanto Premafin “ha sostanzialmente accettato le condizioni dettate da Consob” sui recessi e sulle manleve “chiedendo alla Commissione solo qualche piccola modifica”.
Lo ha affermato una fonte finanziaria di MF Dowjones vicina alla vicenda precisando, a chi gli chiedeva se la famiglia Ligresti avesse preso una decisione definitiva sulle manleve, che queste ultime “sono previste dal codice civile” e lasciando intendere che la famiglia le eserciterà; si andrà quindi in tribunale e si vedrà quale delle due parti ha ragione.
Secondo quanto si è appreso, nel Cda di venerdì il presidente Giulia Ligresti si è astenuta dal voto che ha riguardato la decisione sulle manleve e sui diritti di recesso.
Inoltre, la fonte ha spiegato che la holding “è ancora in fase di negoziazione con Unipol”, che entro oggi sera dovrà dare una risposta a Premafin, probabilmente proprio sul tema delle manleve. Domani i consiglieri sono stati preallertati in vista di un nuovo Cda.
Il consigliere di amministrazione di Premafin, Luigi Reale, nei giorni scorsi ha incontrato FonSai per approfondire i punti salienti della proposta avanzata da Sator e Palladio Finanziaria, le due società che hanno messo a punto un piano di salvataggio della Galassia Ligresti alternativo a quello di Unipol.
Reale avrebbe anche fatto una comunicazione ai membri del Cda in cui ha spiegato che “non c’erano elementi sufficienti e c’erano questioni che non erano evidenti”.