Basta irregolarità. L’Isvap ha dato a Fondiaria Sai 15 giorni di tempo per «far cessare le irregolarità riscontrate» nelle operazioni con parti correlate e a rimuoverne gli effetti, pena il commissariamento. Il gruppo assicurativo ha convocato per oggi pomeriggio una riunione del consiglio di amministrazione, che dovrà valutare le irregolarità riscontrate dall’authority (e notificate alla compagnia con una lettera lo scorso venerdì 15 giugno) nel corso dei passati esercizi, oltre ad «accelerare le verifiche già in corso(…) al fine di assumere le iniziative necessarie e/o opportune», sentito il parere del comitato degli amministratori indipendenti, si legge in una nota. In caso di inottemperanza alle richieste, l’Isvap potrebbe nominare un commissario ad acta, che si occupi cioè soltanto del compimento di singoli atti legati alla risoluzione delle criticità rilevate.
Le contestazioni mosse dall’Isvap, spiega la nota, si concentrano su determinate operazioni con parti correlate, e in particolare su alcune transazioni immobiliari con ImCo e le sue controllate (società riconducibili alla famiglia Ligresti), sull’operazione di acquisto di Atahotels nel 2009, sui compensi corrisposti a diverso titolo ad alcuni esponenti della famiglia Ligresti, direttamente (per consulenze immobiliari prestate a Fonsai, come quelle per 42 milioni erogate a Salvatore Ligresti, o come compensi per la carica di amministratori) o a favore di società loro riconducibili (in relazione a operazioni di sponsorizzazione, per esempio quelle per 3,8 milioni alla Laita, società proprietaria di Toulon, il cavallo di Jonella Ligresti). Fonsai ha ricordato nella nota di aver già assunto diverse iniziative in merito, «costituendo idonei presidi di governance volti a impedire il verificarsi di eventuali irregolarità» e «affidando a un apposito comitato composto da soli amministratori indipendenti il compito di condurre tutte le verifiche necessarie per sottoporre quanto prima al cda idonee proposte di soluzione delle irregolarità riscontrate, nonché di valutare se sussistano i presupposti per la promozione di azioni». E a tal fine il comitato di indipendenti ha già «dato mandato ad advisor di primario standing per assisterlo in tali attività, tuttora in corso». E nel frattempo la società e la collegata Milano Assicurazioni hanno avanzato una proposta transattiva per la definizione di una serie di operazioni immobiliari in corso con Im.Co e Sinergia, che però si sono arenate di fronte al fallimento decretato dal tribunale di Milano la scorsa settimana per le due holding, che insieme detengono oltre il 20% di Premafin. Ma è comunque chiaro che, dopo il no di Consob alla concessione della manleva alla famiglia Ligresti, questo affondo dell’Isvap sembra stringere ulteriormente il cerchio attorno agli attuali azionisti di riferimento, per i quali diventa sempre più concreta l’ipotesi di un’azione di responsabilità.
Nel frattempo Federico Ghizzoni, ad di Unicreditha affermato che l’iniziativa avviata da Isvap non ha alcun impatto sull’iter di fusione con Unipol, che procede. «La pressione dell’Isvap c’è sempre stata», ha commentato il banchiere, ed«è giusto che continui. Penso che ci siano i tempi per affrontare la problematica e comunque non credo che impatterà sull’operazione Unipol che andrà comunque avanti».