L’Epap, Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale degli attuari, dei chimici, dei dottori agronomi e forestali e dei geologi, ha approvato il bilancio dell’esercizio 2011 che si è chiuso con un avanzo positivo per 2,35 milioni di euro. Il patrimonio netto ha raggiunto 11,48 milioni. A fine 2011 la gestione finanziaria, a valori di mercato, ammontava a 521 milioni. A fronte di 56,12 milioni di flussi contributivi si registrano 3,79 milioni di prestazioni previdenziali e assistenziali di cui soltanto 2,3 milioni per pensioni. L’Epap si conferma come uno degli enti di previdenza in assoluto più giovane: il 60% circa degli iscritti ha infatti un’età inferiore ai 45 anni. Ciò consentirà di proseguire ancora per molti anni nella fase di accumulo di risorse finanziarie, con spese per prestazioni decisamente trascurabili. Sul fronte della contribuzione, in valore assoluto, si registra una tenuta delle entrate contributive. Il dato della contribuzione media è lievemente in calo, mentre aumenta sensibilmente la platea del numero dei contribuenti. Infatti nel 2011 si sono registrati 833 nuovi ingressi, che hanno portato il numero degli iscritti a 26.875 professionisti. I pensionati sono 1.213. Nelle scelte strategiche l’Epap ha puntato molto sui servizi e sull’assistenza, ampliando la gamma delle possibilità aperte agli iscritti. Sul fronte dei servizi è proseguita l’offerta gratuita di attivazione di una casella di posta elettronica certificata (PEC) e si è allargata la possibilità di accesso a prestiti agevolati. Sul fronte dell’assistenza l’Ente ha messo a punto un piano di copertura assicurativa che, a partire dal 2012, garantirà un sostegno economico agli iscritti non autosufficienti (Long Term Care).
A fronte di un importante incremento delle attività dell’EPAP, si registrano costi di gestione sostanzialmente stabili grazie ad una costante attenzione degli amministratori nella gestione delle risorse dell’Ente.
La gestione finanziaria, improntata alla massima prudenza, ha prodotto nel 2011 un rendimento a valori di mercato, al netto degli oneri finanziari, pari allo 0,88%, con Il benchmark di riferimento superato del 2,22%. Il risultato è stato valutato molto positivamente in relazione sia alla bassissima esposizione al rischio, sia alle condizioni di assoluta incertezza che si sono registrate sui mercati finanziari nel 2011 e che ancora permangono.