Arrivano le dimissioni del consigliere delle Generali Diego Della Valle. Sebbene con un giorno di ritardo rispetto a quanto annunciato dopo il cda di sabato che ha sfiduciato l’ormai ex ad, Giovanni Perissinotto, ora è ufficiale: Mr Tod’s ieri ha abbandonato il board del Leone. In questo modo, il cda scende a 16 membri, in attesa di risalire a 17 nel momento in cui l’ad in pectore, Mario Greco, verrà cooptato. In una nota di ieri Generali ha puntualizzato che Della Valle «ha formalizzato le proprie dimissioni dalla carica di componente il consiglio di amministrazione della compagnia, motivandole con il suo dissenso circa le modalità di gestione della sostituzione del group ceo, Giovanni Perissinotto. Ai sensi della normativa di Borsa – prosegue il comunicato del gruppo assicurativo triestino – si precisa che Diego Della Valle era amministratore non esecutivo, indipendente sia ai sensi del tuif che del codice di autodisciplina delle società quotate, e non era membro di alcun comitato consiliare». Le dimissioni erano state preannunciate sabato scorso, quando l’imprenditore marchigiano aveva già avuto modo di criticare il blitz con cui il primo socio del Leone, Mediobanca, in asse con i principali azionisti privati, aveva deciso di sostituire il manager, che da oltre dieci anni ricopriva il ruolo di ceo, con Greco. «Non ero d’accordo – ha spiegato Della Valle con riferimento al blitz con cui è stato spodestato l’ad – su ciò che si voleva fare nella forma e nella sostanza. Trovo che si poteva fare tutto molto meglio, preservando meglio l’immagine della società e soprattutto l’immagine del nostro Paese, che in questi momenti ha bisogno di attrarre investitori e non di preoccuparli». Coerentemente, Della Valle nel cda di sabato scorso ha votato contro la sfiducia a Perissinotto, cosa che tuttavia non è servita a consentire al manager di restare al timone della compagnia. Come Della Valle, ha votato a favore di Perissinotto anche il finanziarie ceco nonché consigliere e azionista di Generali, Petr Kellner. Dal bilancio del gruppo Ppf, che fa capo proprio a Kellner, emerge una discesa all’1,14% nel capitale del Leone, con il valore della quota al 31 dicembre pari a 202 milioni. In agenda per oggi, il comitato remunerazioni di Generali, mentre venerdì dovrebbe riunirsi il comitato esecutivo del gruppo. Ieri a Piazza Affari il titolo ha chiuso in rialzo di quasi il 4% chiudendo a 9,025 euro, tornando così sopra la barriera dei 9 euro.