Atradius presenta i risultati del Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra aziende a livello internazionale, l’indagine giunta all’undicesima edizione che fa il punto sui comportamenti di pagamento nelle transazioni tra aziende in Italia e a livello internazionale.
I ritardi di pagamento e le insolvenze dei clienti, insieme alle prospettive di un peggioramento del rischio di credito commerciale, continuano a essere una delle maggiori preoccupazioni per le aziende in Europa occidentale. Secondo il Barometro Atradius, una media del 30% del valore totale dei crediti riguardanti scambi commerciali tra aziende è pagato dopo la scadenza. Di questi, il 20% è pagato dopo oltre due mesi dalla scadenza della fattura, e il 3% risulta inesigibile. La situazione in Grecia è la più tesa, con una media di crediti scaduti da oltre novanta giorni, ormai inesigibili, pari a più del doppio rispetto alla media per l’Europa occidentale. Gli intervistati in Europa occidentale, che si attendono un peggioramento del rischio di credito commerciale nei prossimi sei mesi, sono più del triplo di quelli che ne prevedono un miglioramento.
Più nello specifico. l’indagine è stata condotta su un campione di circa 3.000 imprese in 14 Paesi dell’Europa Occidentale. Tra i Paesi esaminati quelli che riportano i più gravi problemi legati ai ritardi di pagamento da aziende clienti sul mercato domestico sono la Grecia (41,1% del valore totale dei crediti sul mercato domestico pagati oltre la scadenza, contro una media complessiva dell’indagine del 30%), l’Italia (39,5%) e l’Irlanda (38,2%). In termini percentuali, il 18,7%, 11,7% e 6,5% di questi rispettivamente, sono stati pagati con oltre tre mesi di ritardo (rispetto alla media complessiva dell’indagine pari al 6%).
Le risposte date dagli intervistati italiani offrono un quadro completo dei comportamenti di pagamento tra imprese, nell’attuale contesto economico nazionale del nostro Paese.
Le aziende intervistate in Italia, a differenza di quelle intervistate in Europa occidentale, sembrano in media più propense a concedere dilazioni di pagamento ai clienti sul mercato domestico, piuttosto che all’export.
In linea generale, le dilazioni medie di pagamento dalla data della fattura concesse dagli intervistati italiani alle aziende clienti sono risultate pari a circa 50 giorni (49,7), molto più lunghe rispetto alla media per l’Europa occidentale (38.0 giorni).
Coerentemente con i risultati generali dell’indagine, il motivo principale per cui le aziende, intervistate in Italia, concedono dilazioni di pagamento alle aziende clienti sul mercato nazionale e all’estero è l’instaurazione di rapporti commerciali di lungo periodo (42,4% e 32,7% degli intervistati a proposito rispettivamente di vendite sul mercato domestico e all’export).
In media, il 39,5% delle fatture emesse dagli intervistati nei confronti delle aziende clienti sul mercato domestico è stata pagata oltre la scadenza. La media relativa alle fatture scadute su clienti all’estero è risultata pari al 30,7% (media per l’Europa occidentale: 30,6% nazionale e 27,0% estero).
Il 72,7% degli intervistati in Italia ha dichiarato che la mancanza di liquidità è la motivazione principale dei ritardi di pagamento sul mercato domestico, il 52,3% degli intervistati si è riferita al mercato estero. Entrambe le percentuali sono superiori alla media per l’Europa occidentale (66,8% in riferimento ai clienti sul mercato domestico ed il 46,2% ai clienti esteri).
Insoluti protratti per tempi così lunghi si trasformano quasi sempre in crediti inesigibili. Gli intervistati italiani hanno dichiarato che una media del 5,4% del valore totale dei crediti vantati nei confronti delle aziende clienti sul mercato domestico è inesigibile (media per l’Europa occidentale: 3,5%). Per i crediti vantati nei confronti delle aziende clienti straniere, la media dei crediti non esigibili è stata pari al 4,7% (media per l’Europa occidentale: 2,7%).
Per quanto riguarda il sentiment del mercato di riferimento, il 41,8% degli intervistati in Italia si attende un aumento del rischio d’insolvenza mentre il 41,2% è dell’opinione che il rischio d’insolvenza non subirà variazioni nei prossimi sei mesi. Questa percentuale è molto inferiore alla media per l’Europa occidentale (53,7%).
Per contenere i pregiudizi derivanti dai ritardi di pagamento e dai mancati pagamenti, circa il 48,6% degli intervistati in Europa occidentale prevede di aumentare la gestione attiva del credito, utilizzando prevalentemente più frequenti controlli del merito di credito degli acquirenti, solleciti di pagamento, o richieste di forme di pagamento garantite.
Massimo Mancini, Country Manager di Atradius per l’Italia ha dichiarato: ” Il contesto economico molto difficile in cui le aziende italiane operano attualmente, riflettendo la serietà della situazione economica in Europa, comporta un impegno costante da parte delle aziende sui temi del monitoraggio e della gestione del rischio d’insolvenza dei clienti. Alla luce di questo, è essenziale che le aziende italiane agiscano in maniera prudente per proteggere i crediti vantati nei confronti dei propri clienti, avvalendosi del supporto di strumenti specifici di gestione, quali l’assicurazione del credito e i servizi di recupero crediti in outsourcing, che possono fornire un valido supporto alla ottimizzazione dei tempi d’incasso delle fatture, limitando al contempo i possibili pregiudizi derivanti al portafoglio clienti dalle perdite su crediti in Italia e all’estero”.