Ticket per accertamenti diagnostici, ecografie mammarie e prevenzione odontoiatrica sono le prestazioni sanitarie più gettonate dai dipendenti degli studi professionali, mentre vola la domanda di assistenza pediatrica, frequenza degli asili nido e assistenza ai familiari non autosufficienti.
Sono questi i primi risultati dello screening sulle prestazioni erogate dalla Cassa di assistenza sanitaria integrativa degli studi professionali nei primi cinque mesi del 2011. L’analisi, elaborata dai servizi amministrativi di Cadiprof, ha preso in esame i due pilastri dell’assistenza Cassa: Piano sanitario e Pacchetto famiglia, i due pilastri dell’assistenza sanitaria e socio-assistenziale della Cassa destinati a tutti i lavoratori nei cui confronti viene applicato il Ccnl per i dipendenti degli studi professionali, iscritti e in regola con i versamenti. Ecco i dettagli.
Piano sanitario. Tra gennaio e maggio di quest’anno sono state rimborsate 11.180 prestazioni, con un incremento del 35% rispetto allo stesso periodo del 2010 e del 21% rispetto al 2009. Le voci più rilevanti, come già accennato, riguardano i ticket per accertamenti diagnostici, con 5.454 prestazioni liquidate (+61,9% rispetto ai primi cinque mesi del 2010); le visite specialistiche ed ecografie mammarie, con 2.719 richieste di interventi (+28,4%) e la prevenzione odontoiatrica, con 1.008 prestazioni rimborsate (+106,1%). Le garanzie legate all’odontoiatria, assieme alle spese in gravidanza (+143,5%), rappresentano le punte massime di crescita registrate nel periodo di riferimento, mentre il bonus parto (139 prestazioni liquidate) segna una netta diminuzione del 73%. Aumenta il numero delle prestazioni rimborsate, ma diminuisce complessivamente il loro ammontare, grazie anche a una più oculata gestione delle risorse. Sul fronte economico, infatti, l’impegno finanziario della Cassa si è tradotto con un rimborso complessivo pari a 657.992 euro, in calo del 23,4% rispetto allo stesso periodo del 2010. Anche in questo caso, ticket ed ecografie hanno assorbito le maggiori risorse, rispettivamente 172.908 euro (+67,59%) e 116.679 euro (+36,8%). Rilevanti anche i rimborsi per il bonus parto che si sono attestati a quota 138.639 euro, ma in calo del 74,2% rispetto a gennaio-maggio 2010. Sul dato incidono le modifiche introdotte nel febbraio scorso sulle modalità di rimborso del Bonus parto, riassorbite all’interno delle spese in gravidanza. Un altro dato significativo che emerge dall’analisi delle prestazioni riguarda il numero degli assistiti che, nel nei primi cinque mesi dell’anno, è cresciuto del 26,6% rispetto allo stesso periodo del 2010, attestandosi a quota 7.567. Il dato conferma il trend di crescita degli iscritti alla Cassa che, tra gennaio e aprile 2011, sono aumentati del 7,4%, mentre nel corso del 2010 si è registrato un aumento complessivo di 17 punti percentuali.
Pacchetto famiglia. Al 31 maggio scorso sono pervenute 10.133 richieste per ottenere le garanzie previste dal Pacchetto famiglia, il piano di interventi socio-assistenziali della Cassa, lanciato nel corso del 2009 e dedicato agli iscritti per coprire le spese legate all’assistenza pediatrica e alla frequenza di asili nido dei figli e l’assistenza di familiari non autosufficienti, insieme alle nuove garanzie introdotte nel 2011 (procreazione medica assistita, estensione dell’assistenza pediatrica fino al terzo anno dei figli, e paternità). La voce più consistente riguarda l’assistenza pediatrica, con 4.797 richieste di rimborso (il 92% delle quali sono già state liquidate) e la frequenza di asili nido con 4.641 domande presentate (94% quelle già evase). Sono, invece, 670 le pratiche gestite dagli uffici amministrativi della Cassa relative alla non autosufficienza, l’87% delle quali sono già state liquidate. Dall’analisi delle prestazioni erogate risulta che le richieste gestite nei primi cinque mesi dell’anno ammontano a quota 1.742 a fronte di un somma superiore a 552 mila euro, che porta il monte complessivo dei rimborsi (agosto 2009-maggio 2011) a oltre 3,5 milioni di euro. I dati sulle prestazioni erogate rispecchiano fedelmente la popolazione degli studi professionali, composta per quasi il 90% da donne di età compresa tra i 25 e i 45 anni. Tuttavia, l’altro dato di interesse che emerge dall’analisi delle prestazioni riguarda l’area professionale che utilizza maggiormente le garanzie offerte da Cadiprof. In pole position c’è l’area economico-amministrativa (dottori commercialisti ed esperti contabili, consulenti del lavoro e revisori) con oltre 3 mila richieste, seguita a ruota da quella giuridica (avvocati e notai) con 1.601 domande e sempre sopra quota mille le professioni medico sanitarie e odontoiatriche (1.245). L’area tecnica (architetti, ingegneri, geologi) si ferma invece a quota 679. Lo screening della Cassa ha censito un altro aspetto assai rilevante, che riguarda le aree geografiche più attive nell’utilizzo delle garanzie. In questo caso sono le regioni del Nord a farla da padrona: Lombardia (3.735 richieste), Veneto (1.663), Emilia Romagna (1.288) e Piemonte (1.271) guardano tutto il resto d’Italia dall’alto in basso. E se Toscana (966) e Lazio (840) mostrano incoraggianti segnali di crescita, le regioni del Mezzogiorno risultano in grave ritardo. Molise (8), Basilicata (25) e Calabria (47) occupano infatti il fanalino di coda della classifica delle regioni.