I ricercatori lo chiamano “fumo di terza mano” perché colpisce direttamente chi, pur non avendo mai neanche toccato una sigaretta, contrae lo stesso malattie legate al tabagismo. Come nel caso dei bambini che, abitando con un fumatore o circolando nella sua automobile, rischiano di entrare in contatto con fattori cancerogeni derivanti dalla nicotina e presenti su pareti e pavimenti. A differenza del fumo passivo, quello di “terza mano” consiste, infatti, nell’insieme delle tossine che restano nell’ambiente dopo che la sigaretta è stata spenta. E che ristagnano sulla tappezzeria dei veicoli o di casa. Vivere con una mamma e un papà fumatori può essere, quindi, molto pericoloso.
I rischi del fumo passivo. Uno studio americano pubblicato dalla rivista scientifica “Proceedings of the National academy of sciences” convalida la tesi sul fumo di terza mano: i bambini, essendo più piccoli, assorbono maggiormente una sostanza cancerogena liberata dalla nicotina – le “tobacco-specific nitrosamine” – quando reagisce con l’acido nitroso presente sulle superfici delle stanze o delle autovetture,
I bambini i più colpiti. Ad aggravare le responsabilità dei tabagisti gli ultimi dati sull’incidenza dei tumori infantili: solo in Italia l’aumento è stato del 2% l’anno. Il Registro tumori infantili in Piemonte ha, inoltre, censito circa 1.600 nuovi casi l’anno in bambini tra zero e 14 anni, 770 negli adolescenti tra 15 e 19. L’aumento costante delle leucemie linfatiche acute nei bambini (con una progressiva evidenza del picco di incidenza tra i 2 e i 3 anni di età) – secondo Benedetto Terracini, epidemiologo dei tumori all’università di Torino – sarebbe riconducibile a una serie di fattori cancerogeni che agiscono direttamente sui più piccoli: i campi elettromagnetici, le esposizioni lavorative dei genitori, l’incenerimento dei rifiuti, le emissioni veicolari, la sedentarietà, il cibo non salutare e, non ultimo, il fumo di tabacco di mamma e papà.
Il Codacons lancia l’allarme. Stop al fumo nelle abitazioni, nelle auto private e dove ci sono minori in età di sviluppo: anche l’associazione dei consumatori si schiera a fianco dei non fumatori e propone al ministero della Salute e alle istituzioni di adottare misure a tutela specialmente dei minori. “I soggetti più a rischio sono i bambini”, spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, “perché più una persona è vicina al pavimento e alle superfici basse, più aumenta il contatto con le sostanze nocive”.
Fonte: INAIL