Il nuovo direttore generale di Fondiaria-Sai, Piergiorgio Peluso, resterà membro del consiglio di amministrazione di Gemina. Secondo quanto risulta a Borsa & Finanza, è stato deciso che l’ex manager di Unicredit (banca azionista della società con una quota 3,41%), nominato nel board della cassaforte che controlla con il 95,76% Aeroporti di Roma (Adr) alla fine di aprile, resterà consigliere in virtù della sua conoscenza dell’azienda, maturata anche grazie alla lunga esperienza nel cda di Adr (dove sedeva dal 2007). Del resto, tra gli azionisti di Gemina, figura anche Premafin – la capogruppo quotata della famiglia Ligresti collocata a monte della stessa Fonsai – con una partecipazione del 3 per cento.
Intanto, procede la riorganizzazione del gruppo assicurativo, nell’ambito della quale, dopo la recente nomina, lo stesso Peluso si troverà a ricoprire un ruolo di primo piano. Del resto, il manager quarantatreenne aveva seguito da vicino il progetto, in qualità di responsabile del Corporate & investment banking (Cib) Italia di Unicredit, banca che ha lasciato a inizio giugno, subito prima di approdare in Fonsai. Società, quest’ultima, dove dal 7 giugno è stato per l’appunto nominato dg, a riporto diretto dell’amministratore delegato Emanuele Erbetta, e con ampie deleghe. In particolare, Peluso ha la responsabilità delle direzioni amministrazione e bilancio, controllo di gestione e pianificazione strategica, finanza di gruppo, immobiliare, M&A e partecipazioni, risorse umane, organizzazione e procurement. Da tempo il manager stava guardando al di fuori dei confini di Piazza Cordusio, anche perché, considerato il recente reimpasto ai vertici della banca milanese e in particolare la nomina di Jean Pierre Mustier come responsabile del Cib, gli spazi di crescita erano ormai compressi. Così, il piano di riorganizzazione di Fonsai ha rappresentato un’occasione da non perdere. Senza contare che in questo modo, visti gli ottimi rappporti che mantiene con Unicredit, Peluso avrà modo di tenere costantemente aggiornato sull’andamento operativo e gestionale della compagnia l’ad della banca prima finanziatrice deella famiglia Ligresti, Federico Ghizzoni.
Quanto a Fonsai, come detto, il piano di riorganizzazione, che tra le altre cose prevede che Piazza Cordusio entri a far parte della compagine dei soci con il 6,6%, è ormai entrato nel vivo. A riguardo, il 9 giugno, l’ad Erbetta, interpellato a margine della presentazione della relazione annuale dell’Isvap sull’aumento di capitale da 460 milioni della compagnia assicurativa, ha dichiarato che l’operazione dovrebbe prendere il via una settimana dopo rispetto alla possibile data del 20 giugno perché manca ancora il benestare dell’Authority di vigilanza assicurativa all’ingresso di Unicredit nel capitale. «L’aumento procede nei tempi previsti – ha spiegato Erbetta – non ci sono intoppi, si concluderà entro fine luglio». Tuttavia, ha proseguito il manager, l’offerta «partirà una settimana dopo perché stiamo aspettando Unicredit». Sempre in proposito e sempre il 9 giugno, a margine di un evento a Bologna, l’ad di Unicredit Ghizzoni ha dichiarato che «internamente non c’è più alcuna decisione da prendere. Tecnicamente c’è l’approvazione da parte dell’Isvap che deve ancora arrivare, quindi appena succederà automaticamente andrà tutto a posto».
Erbetta ha poi spiegato il motivo per cui Fonsai, di recente e contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato, ha deciso di partecipare all’aumento di capitale da 350 milioni della controllata Milano Assicurazioni per l’intera quota di propria competenza, mantenendo così una partecipazione del 62,8% (l’idea iniziale era quella di diluirsi al 55 per cento). «Crediamo che la Milano – ha fatto sapere Erbetta – abbia margini positivi» e inoltre «abbiamo recuperato sui margini di solvibilità». Come spiegava una recente nota di Fonsai, la decisione di non diluirsi, «oltre a esprimere la fiducia nelle prospettive della controllata, trova motivazione sia nelle migliorate condizioni patrimoniali di gruppo, sia nelle condizioni di mercato».