Con il Decreto legge 31 maggio 2010, n.78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in ragione della ancora persistente situazione di eccezionale turbolenza dei mercati finanziari, alcune misure contabili di carattere straordinario varate nel 2008 con la legge 2/2009 sono state reiterate.
Conseguentemente, la facoltà concessa alle imprese, di utilizzare un regime facoltativo di natura transitoria per la valutazione degli strumenti finanziari classificati nel comparto ad utilizzo non durevole, è stata estesa a tutto l’esercizio 2010.
Nel 2010 il numero delle imprese che si sono avvalse di questa facoltà è cresciuto rispetto al 2009, mentre sono diminuiti gli importi sottoposti al regime facoltativo. Nel dettaglio:
– le imprese interessate sono state 25 (15 vita; 10 danni), i gruppi 10, per una quota di mercato complessiva del 17% dei premi del portafoglio diretto italiano (2009: 9 imprese, 3 vita, 4 danni e 2 miste, con una quota del 10%).
– la riserva indisponibile lorda è ammontata a 230 milioni di euro (511 milioni di euro nel 2009), di cui 199 milioni di euro nel vita; 30,9 milioni di euro nel danni.
La riserva indisponibile, al netto degli oneri fiscali, è risultata pari a circa 161 milioni di euro (363 milioni di euro nel 2009); di questa, 138 milioni di euro di pertinenza del vita e 22,7 milioni di euro del danni. La stessa è risultata essere composta per il 5% da utili di esercizio, per l’85% di riserve di utili disponibili e per il 10% di utili di esercizi successivi.
La mancata svalutazione si riferisce per il 92,8% ai titoli obbligazionari e gli altri titoli a reddito fisso (92,2% nel vita; 96,3% nel danni); per il 7,1% alle azioni e quote di imprese (7,7% nel vita e 3,4% nel danni) e, in maniera del tutto marginale all’investimento in quote di fondi comuni (0,4% nel danni, 0,02% vita).
Le imprese hanno utilizzato, ai fini del calcolo del margine di solvibilità disponibile, un importo pari a 124 milioni di euro circa (346 milioni di euro circa nel 2009), rispettivamente lo 0,4% del margine disponibile vita (0,9% nel 2009) e lo 0,02% del margine disponibile danni (0,5% nel 2009).
Gli attivi portati a copertura delle riserve tecniche hanno beneficiato degli effetti della mancata svalutazione per 98,7 milioni di euro (496 milioni di euro nel 2009), pari a circa lo 0,03% delle riserve tecniche vita e danni.
Fonte: ISVAP, relazione annuale sull’attività svolta nell’anno 2010