Si chiude con successo, con sottoscrizioni pari al 99,8% dell’offerta, la prima parte dell’aumento di capitale da 5 miliardi di Intesa Sanpaolo. Come ha annunciato la banca di Ca’ de Sass in una nota giunta ieri in serata, in merito all’offerta in opzione ai soci di 3.651.949.408 azioni ordinarie di nuova emissione, nel periodo compreso tra il 23 maggio e il 10 giugno, sono stati sottoscritti complessivamente 3.644.706.258 titoli, pari al 99,8% del totale, per un controvalore pari a 4.989.602.867 euro. Dal canto loro, aggiunge la banca, le Fondazioni azioniste, guidate dalla Compagnia di Sanpaolo e da Cariplo che hanno in mano rispettivamente il 9,89% e il 4,68% di Intesa, «in virtù degli impegni assunti, hanno sottoscritto gli oltre 907 milioni di azioni ordinarie spettanti in opzione alle partecipazioni dagli stessi detenute, corrispondenti al 24,857% dell’aumento di capitale». Quanto alla possibilità di nuove entrate nella compagine di azionisti proprio grazie all’operazione, ieri, a margine dell’assemblea di Assolombarda, il consigliere delegato della banca milanese, Corrado Passera, ha dichiarato di non averne notizia. Il banchiere, più in generale, ha definito l’operazione «un grande risultato». «È una grande soddisfazione – ha proseguito – anche per l’Italia».
Allineato anche il direttore generale di Intesa Sanpaolo, che, sempre a margine dello stesso evento, riferendosi all’esito dell’operazione, ha dichiarato: «Siamo molto contenti». Tornando agli aspetti tecnici della ricapitalizzazione, al termine del periodo di offerta risultano dunque non esercitati 25.351.025 diritti riguardanti la sottoscrizione di 7.243.150 azioni complessive, pari allo 0,20% di quelle offerte. Tali diritti saranno offerti in Borsa dal 15 al 21 giugno 2011. Il primo giorno verrà offerto l’intero ammontare e nei giorni successivi verranno offerti quelli eventualmente non ancora collocati. Da ricordare che, in ogni caso, l’aumento di capitale è assistito da un consorzio di garanzia coordinato e diretto da Banca Imi e BofA Merrill Lynch quali joint global coordinator e joint bookrunner. Intanto, sempre ieri, Passera ha detto che Intesa aderirà all’Opa su Parmalat lanciata dai francesi di Lactalis. In base alle partecipazioni Consob, la capogruppo detiene il 2,21%, mentre il resto (fino ad arrivare al 2,438%) è in mano alle altre controllate, quota che però nel frattempo – come anticipato da Finanza & Mercati – Ca’ de Sass potrebbe avere già limato proprio nella prospettiva di aderire all’offerta da 2,6 euro ad azione.