La mini-riforma previdenziale per i professionisti tenta lo sprint. I lavori dell’Aula di Montecitorio riprenderanno, infatti, martedì 14 giugno con la discussione generale della proposta di legge C. 1524-B, concernente la «Modifica all’articolo 8 del decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103», concernente la misura del contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionale iscritti in albi ed elenchi, approvata oltre un anno fa alla Camera e modificata in seconda lettura dal Senato.
Preso atto degli eventuali emendamenti presentati (c’è tempo fino a martedì mattina), il relatore Giuliano Cazzola illustrerà il contenuto della riforma agli altri deputati e il giorno successivo, mercoledì 15, si inizierà a votare. Accelera, dunque, all’ultimo miglio l’iter legislativo di una proposta di legge (presentata all’inizio legislatura da Antonino Lo Presti) che nel tempo ha incontrato diversi scogli. Ma che oggi ha ritrovato nuovo slancio. Visto che non sono passati nemmeno 15 giorni dall’ultima approvazione in commissione lavoro del testo (si veda ItaliaOggi del 1/6/2011) e lo stesso relatore pensava di portare in Aula la Pdl il 27 giugno. Oltre alla possibilità per le casse di previdenza di aumentare l’aliquota del contributo (che il professionista chiede al committente) dal 2 al 5%, con la riforma Lo Presti si inserisce nell’ordinamento un principio importante che riconosce agli enti dei professionisti la facoltà di destinare parte delle nuove risorse all’incremento dei montanti individuali al fine di far aumentare in definitiva anche le pensioni.