Un quarto delle province ha già portato l’Rc al 16%
Pagina a cura di Francesco Cerisano
Arriva il primo salasso da federalismo. E a farne le spese saranno gli automobilisti. Come prevedibile le province non si sono fatte pregare nell’aumentare al massimo l’aliquota dell’imposta sull’ Rc auto e hanno colto in pieno la chance offerta dal federalismo fiscale. A soli 20 giorni di distanza da quando sono arrivate le prime istruzioni del Mef sulle modalità tecniche di pubblicazione delle delibere, la banca dati del dipartimento delle finanze (aggiornata a ieri) conta già 19 enti (sulle 86 province delle regioni a statuto ordinario) che hanno deciso di aggiungere all’attuale 12,5% tutto il bonus del 3,5% portato in dono dal decreto legislativo n.68/2011. Solo a L’Aquila l’incremento si è fermato al 3%. Nessuna, e anche questo era prevedibile, ha deciso di compiere il percorso inverso riducendo l’aliquota. Il più veloce nel salassare i propri automobilisti è stato Paolo Filippi, presidente della provincia di Alessandria. Il giorno stesso in cui il dlgs sull’autonomia impositiva di regioni e province è entrato in vigore (27 maggio), la giunta provinciale di Alessandria ha adottato la delibera di aumento dell’Rc auto al 16%. E l’atto è anche stato il primo a essere pubblicato sul sito del dipartimento delle finanze (13 giugno). Ad Alessandria, come in tutte le altre province che hanno scelto subito la via degli aumenti pubblicando le proprie delibere a giugno, i rincari diventeranno operativi proprio in corrispondenza dell’esodo estivo, ossia dal 1° agosto. La regola, fissata con decreto del direttore delle Finanze (si veda ItaliaOggi del 4/6/2011) prevede infatti che le nuove aliquote entrino in vigore dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di pubblicazione delle delibere sul sito delle Finanze. Oltre ad Alessandria la nuova imposta Rc auto al 16% (che dall’anno prossimo diventerà un tributo proprio delle province) debutterà dal 1° agosto a Belluno, Benevento, Bologna, Chieti, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, La Spezia, Perugia, Pesaro-Urbino, Pescara, Rimini, Rovigo, Savona, Treviso, Verbano-Cusio-Ossola, Verona e Vibo Valentia. Mentre a L’Aquila, come detto, l’aliquota si fermerà, si fa per dire, al 15,5%. Come si vede, eccezion fatta per le tre province abruzzesi e per Benevento e Vibo Valentia, la mappa degli aumenti è per il momento tutta concentrata al Centro-Nord. E le altre? Le giunte provinciali (le uniche legittimate ad adottare le delibere come chiarito dalle Finanze con la risoluzione n. 2 del 16 giugno, si veda ItaliaOggi del 17/6/2011) avranno tempo fino al 30 giugno, termine ultimo per l’approvazione dei preventivi, per inasprire la leva fiscale sui propri automobilisti. Chi ha approvato il bilancio di previsione prima del 27 maggio e vuole aumentare l’Rc auto, dovrà provvedere, sempre entro il 30 giugno 2011, ad apportare una variazione di bilancio iscrivendo nei conti la maggiore entrata prevista. Ma le province ritardatarie potrebbero beneficiare di un mese in più se il governo dovesse accogliere la proposta dell’Anci (si veda altro pezzo in pagina) che ieri ha chiesto ufficialmente ai ministri Tremonti, Maroni e Fitto, un’ulteriore proroga «almeno al 30 luglio».