L’ex presidente della compagnia esce dal processo insieme con l’ex vice Sacchetti. I reati erano già prescritti Ora l’ingegnere lavora alla quotazione di Intermedia, all’appello sulla condanna Antonveneta e al processo Bnl
Dopo nove anni Giovanni Consorte chiude definitivamente, e in senso per lui positivo, la prima pendenza aperta con la giustizia, per la vicenda del presunto insider trading sul riacquisto dei bond Unipol del 2002.
Ieri il gup di Bologna Andrea Santucci, cui il procedimento era stato inviato dalla Cassazione che aveva annullato la condanna a sei mesi in primo e secondo grado (25 ottobre 2006 e 12 novembre 2007) a Milano, ha dichiarato il proscioglimento «perché il fatto non sussiste» per l’ex presidente della compagnia assicurativa bolognese e per Ivano Sacchetti, ex vicepresidente e braccio destro di Consorte. L’inchiesta era nata su segnalazione della Consob a Milano (competenza negata dalla Cassazione che ha riportato il fascicolo a Bologna) e ha visto coinvolto anche il finanziere di Hopa, Emilio Gnutti, che ha patteggiato in via definitiva sei mesi convertiti in pena pecuniaria perché avrebbe abusato dell’informazione privilegiata del riacquisto anticipato dei bond Unipol che la compagnia avrebbe deciso formalmente solo nel febbraio del 2002. Anche Unipol a cavallo fra il 2001 e il 2002 acquistò sul mercato i suoi stessi bond per circa 48 milioni, sotto la pari. Il rimborso anticipato, a febbraio, avvenne invece alla pari e questo fece ottenere a Unipol una plusvalenza che, secondo Consob e la procura, era frutto di insider trading. «Dopo nove anni viene dichiarata la mia totale estraneità ai fatti addebitati», spiega Consorte a MF-Milano Finanza. Il reato era già prescritto nel 2010 ma Consorte ha voluto tuttavia attendere una pronuncia nel merito. «Con questa sono nove i proscioglimenti che ho ottenuto, e anche le altre vicende, come Antonveneta e Bnl, si chiariranno con la mia piena innocenza appena ci saranno le sentenze definitive». Consorte è stato condannato in primo grado, lo scorso 28 maggio, a 3 anni e un milione di multa per aggiotaggio sulla scalata di Gianpiero Fiorani ad Antonveneta. In un filone minore nel 2008 aveva patteggiato con Sacchetti 11 mesi per la vicenda dei milioni all’estero ottenuti da Gnutti per la consulenza nella trattativa su Telecom Italia («un fatto tecnico per poter sbloccare velocemente i capitali», ha sempre spiegato Consorte). Ma il 63enne ingegnere teatino ha in corso anche un altro processo, per lui ben più importante: quello sulla scalata di Unipol alla Bnl, per la quale il banchiere ora impegnato nei progetti di quotazione della merchant bank da lui creata, Intermedia, è imputato per aggiotaggio. La sentenza è attesa per fine ottobre. (riproduzione riservata)