“Per valutare gli effetti della riduzione sui prezzi allo sportello, abbiamo avviato una seconda indagine conoscitiva sui costi dei conti correnti”.
Lo afferma il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, nel corso della sua relazione annuale in Parlamento, aggiungendo che “stiamo anche indagando su istituti bancari sospettati di subordinare nei fatti la concessione dei mutui alla sottoscrizione di polizze vita particolarmente costose“.
Per effetto delle istruttorie dell’Antitrust, prosegue Catricalà, il settore creditizio ha registrato “minori oneri nel quadriennio 2007-2010″ che “ammontano a 500 milioni di euro. Per effettuare gli effetti della riduzione sui prezzi allo sportello, abbiamo avviato una seconda indagine conoscitiva sui costi dei conti correnti”.
“Il primo disegno di legge sulla concorrenza non ha mai visto la luce. Questo ritardo è grave: rallenta il processo di ammodernamento del Paese; fa perdere fiducia agli imprenditori che vogliono sfidare i monopolisti e agli stessi controllori. Deve essere recuperato il tempo perduto“, ha detto Catricalà criticando il Governo per il forte ritardo nella presentazione della legge sulla concorrenza. “Nell’ultimo periodo il processo riformatore si è arrestato – e le liberalizzazioni sono scivolate via dalle priorità della agenda politica. L’Autorità’ ha dovuto denunciare pericolosi tentativi di chiusura dei mercati dettati dagli interessi particolari in settori come le farmacie, le assicurazioni, alcune professioni, i trasporti“.
Per il Garante della Concorrenza, “ferrovie, gestioni autostradali e aeroportuali, governance bancaria e assicurativa restano i settori sui quali èprioritario introdurre assetti di mercato realmente competitivi che possano agevolare la ripresa della crescita“.
Catricalà afferma “a chiare lettere” che “senza concorrenza è a rischio la vitalità, già compromessa del sistema economico”. Questo anche perché “troppo spesso le nostre richieste di intervento legislativo vengono ignorate, come e’ accaduto in sei anni di applicazioni della legge sul conflitto di interessi“.
La convinzione del presidente dell’Antitrust è che “la concorrenza non sia un lusso da concedersi solo durante i cicli economici espansivi, ma diventi strumento indispensabile nei periodi difficili per sostenere la ripresa e difendere i consumatori”.
I primi dati dell’indagine conoscitiva condotta dall’Antitrust nel settore Rc Auto “evidenziano una grande differenziazione tra le aree geografiche del Paese: gli assicurati del Sud si trovano a dover corrispondere premi nettamente maggiori rispetto a tutti gli altri, fino al 20%“, spiega Catricalà, sottolineando che “emergono su scala nazionale consistenti aumenti dei premi nel 2010, anche del 25% per assicurare un autoveicolo e di oltre il 35% nel caso di un motociclo”.
Catricalà fa notare che “è vero che in Italia è aumentato anche il costo medio dei risarcimenti, ma il quadro che risulta è di un mercato in cui le compagnie riversano sui consumatori le maggiori spese derivanti dall’inefficienza. L’amara sintesi è che il meccanismo dell’indennizzo diretto non ha funzionato e che occorre intervenire con una riforma di sistema che rilanci la competizione fra le imprese”.
“La responsabilità dei rincari non è delle imprese, perché derivano da costi che non sono delle imprese e dal fatto che il sistema è inefficiente. Ha ragione Catricalà a chiedere una riforma”. Ad affermarlo, a margine della relazione annuale dell’Antitrust, è il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai, commentando i dati dell’Authority su aumenti dei premi. Cerchiai ha fatto notare che dall’Antitrust arriva il riconoscimento dell’aumento del costo medio dei risarcimenti e spiega che “è inevitabile per le imprese riversare le inefficienze del settore sui consumatori. Per questo serve una riforma di sistema”.