Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
« Mediobanca e Generali? Siamo azionisti di lungo termine, contenti delle performance». Nel giorno dell’assemblea di EssilorLuxottica a Parigi, il presidente e ceo del colosso dell’occhialeria, Francesco Milleri, sotterra l’ascia di guerra nei confronti dei vertici delle due partecipate principe della holding Delfin. Parole che arrivano una settimana dopo l’assemblea del Leone, occasione in cui la cassaforte della famiglia Del Vecchio non ha partecipato né depositato il suo 9,9%. «Era un’assemblea dove non c’erano decisioni importanti, non volevamo creare nessun problema, quindi abbiamo lasciato i quorum che si esprimessero al 99%. È una posizione di estrema neutralità: siamo azionisti di lungo termine, contenti delle performance» aggiunge il top manager, ricordando come su Generali Delfin abbia «in corso un processo di regolarizzazione del superamento minimo» della quota del 10% (oltrepassata per effetto del buyback), «il che non presuppone alcuna decisione su una crescita futura». La quota rimane «ferma».
Le banche italiane sono sempre più digitalizzate. Ma l’offerta di tecnologie avanzate da sola non basta a smuovere i risparmi degli italiani, quasi 1.145 miliardi di euro liquidi, che fermi sui conti correnti rischiano di essere erosi durante i picchi dell’inflazione. Per spingere i correntisti a investire il proprio denaro serve allora un’altra caratteristica: un’adeguata educazione finanziaria e digitale. «La capacità di servirsi degli strumenti digitali offerti dalle banche dipende dal grado di digitalizzazione del singolo risparmiatore. Ma un ruolo ancora maggiore è rivestito dal livello di educazione finanziaria del cliente, che gli permette di servirsi della tecnologia anche per le operazioni più complesse», spiega Vincenza Di Lorenzo. L’associate partner di Prometeia fa parte del team responsabile di Wealth Insights, il rapporto semestrale realizzato con Ipsos che analizza anche come l’offerta di servizi bancari digitali influenzi le scelte di investimento.
Gli italiani riscoprono il rischio in portafoglio e vanno a caccia di rendimento più che di protezione. Evidenze che emergono dall’Osservatorio Anima 2024, realizzato dalla società di gestione in collaborazione con Eumetra e Dogma Research e relativo alle scelte di investimento degli italiani. Il primo dato che emerge è incoraggiante: la quota di risparmiatori che non ritiene il momento attuale buono per investire (gli avversi al rischio, per l’appunto) è scesa dal 34% di inizio 2023 al 16% attuale. Un livello che non si vedeva dal 2021, periodo in cui la corsa ai vaccini anti-Covid aveva messo il turbo ai mercati in seguito alla pandemia.
Èstato siglato fra Generali Italia e due Gruppi agenti Cattolica l’accordo in materia di trattamento dei dati personali dei clienti già sottoscritto dai Gruppi agenti di Generali Italia. La compagnia e gli agenti, ai sensi del Codice privacy, tratteranno in qualità di contitolari i dati personali dei clienti gestiti dall’agente stesso. In questo modo si realizza un altro tassello dell’integrazione di Cattolica, diventata business unit di Generali Italia lo scorso luglio. L’accordo conferma la volontà del Leone di sviluppare un modello agenziale basato sulla centralità della figura degli agenti.
- Responsabilità da cose in custodia in condominio