Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Dopo averlo tenuto segreto per tre trimestri, l’oracolo di Omaha ha alzato il velo su uno dei suoi ultimi investimenti. La sua holding di investimento Berkshire Hathaway ha infatti acquistato quasi 26 milioni di azioni della Chubb per una quota del valore di 6,7 miliardi di dollari, il 6,4% delle quote aziendali. Alla fine di marzo l’assicuratore con sede a Zurigo è diventato la nona partecipazione più grande della Berkshire.
Il valore delle esportazioni delle imprese italiane dovrebbe crescere nel corso del 2024 di circa 20 miliardi rispetto all’anno precedente, pari al 20% in più. Questa la stima di Allianz Trade contenuta nella terza edizione del Report Global Trade Survey. Le stesse imprese tricolore risultano ottimiste sul futuro dei loro affari: la percentuale delle aziende che si attende un aumento del fatturato del 2% nel corso dell’anno ha raggiunto quota 84%, il 19% in più del 2023.
Citroen ha comunicato di aver richiamato più di 600 mila auto C3 e DS3 in una ventina di Paesi per un problema con l’airbag su modelli che sono stati prodotti nell’arco di una decina d’anni, tra il 2009 e il 2019, e che oggi non sono più commercializzati. In particolare il richiamo riguarda 497.171 Citroen C3 e 108.601 DS3, modelli che sono molto diffusi anche tra i clienti italiani.
UnipolSai ha collocato con successo presso investitori istituzionali italiani ed esteri un bond Tier 2 a tasso fisso decennale di ammontare pari a 750 milioni di euro. Il titolo è stato prezzato al reoffer di 99,853 e offre una cedola annua pari al 4,90%. «L’emissione ha suscitato un forte interesse da parte degli investitori, a conferma della solida reputazione di cui UnipolSai e il gruppo Unipol godono sui mercati internazionali», si legge nel comunicato. In particolare, durante il collocamento, sono stati raccolti ordini superiori a 1,65 miliardi di euro, con una copertura del book di circa 2,2 volte, e circa l’80% delle richieste arrivate da investitori istituzionali esteri.
Axa Italia punta sulla crescita professionale dei giovani agenti assicurativi. È appena giunta al termine la prima edizione dell’executive program Axa Agenti del Futuro, percorso formativo dedicato ai giovani talenti di agenzia. In partnership con Cetif-Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la formazione ha interessato circa 40 talenti provenienti da tutto il territorio nazionale, per un totale di 15 giorni nell’arco di cinque mesi.
Trasparenza, proporzionalità, sicurezza, protezione dei dati personali, riservatezza, accuratezza, non discriminazione, parità dei sessi e sostenibilità: sono i principi a cui si dovranno sempre ispirare i modelli di intelligenza artificiale. Il loro sviluppo dovrà avvenire su dati e tramite processi di cui deve essere garantita e vigilata la correttezza, l’attendibilità, la sicurezza e la qualità. Lo precisa l’articolo tre del disegno di legge sull’intelligenza artificiale, nella versione bollinata ieri dalla Ragioneria dello Stato e ora in attesa della firma del Presidente della Repubblica. Il testo dispone, poi, che l’utilizzo dell’AI non deve pregiudicare lo svolgimento con metodo democratico della vita istituzionale e politica. E che i sistemi e i relativi modelli devono essere sviluppati e applicati nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale dell’uomo, della prevenzione del danno, della conoscibilità e della spiegabilità.
Zurich ha chiuso il primo trimestre con ricavi in aumento e uno Swiss Solvency Ratio (Sst) stimato al 232% a fine marzo. I ricavi assicurativi del ramo Danni sono ammontati a 10,25 miliardi di dollari (9,43 mld euro), in crescita del 9% su base annua. I premi lordi emessi dal segmento sono saliti da 11,97 a 12,62 miliardi di dollari (11,61 mld euro).
In tema di bancarotta, l’aggravante della grave entità del danno va valutata nel complesso di quanto risulta sottratto alla massa fallimentare e non al pregiudizio sofferto da ogni partecipante e può coincidere anche interamente con l’elevato debito tributario. Così la Cassazione penale con sentenza n. 17140 del 24 aprile 2024. La decisione prendeva spunto dalla decisione della Corte d’appello di Roma che rideterminava la sanzione irrogata in primo grado ad un amministratore unico di un srl in relazione al delitto di bancarotta impropria commesso attraverso il mancato e sistematico pagamento del debito d’imposta per diversi anni. In questo modo l’imputato avrebbe cagionato con dolo il fallimento della società.
Sempre più paletti alla fruizione dei crediti da bonus edilizi. È poi differita di un anno la sugar tax, mentre si sposta di due anni l’applicazione della plastic tax. Sono queste alcune delle novità della legge di conversione del dl 39/2024 approvata ieri in prima lettura dal senato con 101 voti favorevoli e 64 contrari, rinnovando la fiducia al Governo. Ora Il provvedimento passa blindato all’esame della Camera per essere convertito in legge entro il 28 maggio. Vediamo alcune delle novità (si veda la tabella in queste pagine). Per la sugar tax decorrenza posticipata al 1° luglio 2025 dal 1° luglio 2024, mentre per la plastic tax si dovrà attendere il 1° luglio 2026 e non più il 1° luglio 2024. Si stringono poi le possibilità di fruizione dei bonus edilizi.
La stretta sul 110% impedirà ai professionisti di incassare compensi per lavori già effettuati. Almeno il 30% degli studi non ha percepito e non percepirà mai gli emolumenti per le attività di progettazione o gli studi di fattibilità realizzati per poter procedere con gli interventi di riqualificazione. Un quarto delle attività professionali potrebbe presto trovarsi in difficoltà finanziarie a causa dei mancati incassi. Come se non bastasse, i costi per la cessione dei crediti e per le polizze assicurative sono esplosi negli ultimi due anni. Una serie di difficoltà che potrebbero pesare anche sul Pnrr; gli studi che hanno investito molto sul Superbonus, infatti, si trovano ora in una situazione di «netto e forse irrecuperabile ritardo nell’acquisizione di commesse del Piano». Questo l’impatto delle recenti strette al 110% secondo l’analisi di Fabio Tonelli, coordinatore del gruppo di lavoro Oice sul Superbonus. Una situazione molto complicata, confermata dagli stessi ordini professionali (in particolare, il Consiglio nazionale geometri e il Consiglio nazionale ingegneri), che nelle ultime settimane stanno ricevendo numerose segnalazioni di difficoltà e preoccupazione.
I tedeschi, pessimisti e previdenti, sono superassicurati, per ogni possibile evenienza, senza contare l’assicurazione obbligatoria per l’auto. È assicurato il cane, e anche i bambini come possibili vittime o probabili colpevoli. Se leccando un gelato macchiano l’abito firmato da un grande sarto indossato da una passante. i genitori potrebbero dover risarcire migliaia di euro. Si garantiscono contro il maltempo in vacanza, e il premio varia a seconda della stagione. Ma molti giocano con la sorte, si assicurano contro la pioggia per le ferie sull’Atlante marocchino in agosto. Se giunge un temporale, si fanno le vacanze gratis. In media, a testa ogni anno per le polizze pagano 1.600 euro. Le vertenze tra clienti e compagnie di assicurazione sono molte decine di migliaia, e in Germania esiste un Ombudsmann, cioè un difensore civico, che prende le loro parti. È addirittura, un ex giudice costituzionale, il Doktor Wilhelm Schluckebier, che racconta le sue esperienze in una lunga intervista alla Frankfurter Allgemeine.
I 120-130 millimetri di acqua che si sono riversati sulla città con l’esondazione del Lambro e del Seveso hanno allagato case e strade, costretto all’evacuazione persone, abbattuto alberi, deviato linee di trasporto. Troppo presto far la conta dei danni, ma è ancora fresco nella memoria il nubifragio che ha colpito la città a luglio e ad agosto dell’anno scorso. Oltre alla pioggia una bufera di vento che decapitò 5.500 alberi nel giro di poche ore, stese a terra 160 pali segnaletici e scoperchiò tanti tetti, sopratutto di edifici scolastici. Un conto salatissimo. A Palazzo Marino se lo ricordano ancora: 60 milioni di euro
«È stallo dei consumi». A dirlo è Romolo De Camillis, direttore Retail di NielsenIQ prima dell’inizio dei lavori de Linkontro 2024, evento dedicato all’industria del largo consumo confezionato a cui partecipano oltre 644 top manager di oltre 275 aziende tra produttori e insegne della Gdo. Ad aprile le vendite sono calate dello 0,9% e il valore è cresciuto di due decimi di punto. Dal gennaio 2023 allo scorso aprile solo due mesi hanno visto un aumento dei volumi: l’ottobre e il dicembre 2023. Nel 2023 la spesa delle famiglie per i prodotti di largo consumo e hi tech è stata di 187 miliardi con un +5,2% sull’anno precedente. Il carrello della spesa vale 134 miliardi ed è cresciuto dell’7,9% mentre l’hi tech arretra dell’1,1%.
«Siamo di fronte a un cambiamento epocale nel comportamento della clientela italiana, che sta dedicando un’attenzione sempre maggiore agli investimenti, acquisendo più consapevolezza e aumentando il livello di partecipazione ai mercati». Alessandro Foti è davvero convinto: l’improvviso ritorno dell’inflazione e il conseguente aumento del livello dei tassi di interesse da negativi al 4% sta avendo l’effetto di una vera e propria sveglia sul risparmiatore italiano, addirittura più potente di quanto non lo sia già stato qualche anno prima il richiamo dell’emergenza Covid. E ciò che vede dal suo osservatorio «privilegiato», l’amministratore delegato di FinecoBank e dei suoi quasi 1,6 milioni di clienti, è «una vera e propria rivoluzione della quale l’industria del risparmio non può non tenere conto».
Il patrimonio dei risparmiatori seguiti dai consulenti finanziari degli intermediari associati, a marzo 2024 tocca un nuovo record con asset per 840 miliardi, con un incremento del 7 per cento rispetto a fine 2023. Secondo i dati forniti da Assoreti, la valorizzazione complessiva della componente finanziaria/assicurativa/ previdenziale del portafoglio raggiunge i 717,1 miliardi di euro (+7,3% rispetto a dicembre del 2023), rappresentando l’85,4% del portafoglio; di questi, 519,9 miliardi sono investiti in prodotti del risparmio gestito (il 61,9% del portafoglio) e 197,2 miliardi in strumenti finanziari amministrati (il 23,5% del patrimonio). In calo del 14,6% l’incidenza della liquidità in portafoglio, che si attesta a 122,7 miliardi.