Quanto e come impatterà l’IA sulla pubblica amministrazione? Dalle risposte dei cittadini italiani emerge ancora poca conoscenza e scarsa fiducia su questo tema: a dircelo è Barometro PA, l’osservatorio sulla percezione della PA da parte dei cittadini italiani realizzato da FPA, società del Gruppo DIGITAL360, su un campione di 500 cittadini rappresentativo della popolazione italiana. Un’anteprima di alcuni temi chiave di FORUM PA 2024 “Per una PA a colori, persone e organizzazioni nella rivoluzione dell’IA”, l’evento annuale di confronto tra i soggetti pubblici e privati dell’innovazione in programma a Roma dal 21 al 23 maggio presso il Palazzo dei Congressi (Piazza John Kennedy, 1).
Nei prossimi anni la PA rappresenterà uno dei settori più interessati dall’adozione di sistemi d’Intelligenza artificiale, ma secondo l’indagine quasi un cittadino su due si mostra poco fiducioso rispetto all’effettivo impatto: il 26% pensa che l’IA sia una tecnologia come le altre, prevedendo che avrà un impatto limitato sul funzionamento della PA, e il 20% è apertamente critico, ritenendo che la PA non sia pronta a gestire questa rivoluzione. Solo il 24% crede che l’IA avrà un impatto rilevante, contribuendo a rafforzare le pubbliche amministrazioni. Ma si segnala soprattutto un significativo 30% di italiani che non ha un’opinione, evidenziando incertezza o scarsa conoscenza del tema.
“Manca ancora consapevolezza, eppure l’impatto dell’IA nel settore pubblico sarà inevitabile”, afferma Gianni Dominici, amministratore delegato di FPA. “È il momento di riflettere sulle criticità, ma soprattutto sulle potenzialità di questa tecnologia. Ad esempio, nel mondo del lavoro la maggior parte delle funzioni e mansioni nella PA saranno “esposte” a soluzioni di intelligenza artificiale generativa, ma questo non implica necessariamente un più ampio rischio di sostituzione”.
Tra chi vede positivamente l’impatto dell’IA nella PA, la maggioranza (il 37%) identifica come vantaggio principale la semplificazione linguistica tecnico-normativa, poi il 34% immagina una migliore capacità decisionale e il 33% dei vantaggi nell’efficienza organizzativa. Solo il 12% ritiene che l’IA rappresenti un valido mezzo per selezionare con maggiore efficacia le figure professionali e le competenze necessarie nel settore pubblico.