Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Rinvio dopo rinvio, la tensione tra i consumatori per il salvataggio di Eurovita è ormai palpabile. Per questo il commissario straordinario della compagnia, Alessandro Santoliquido, ha deciso di convocare per il 7 giugno le principali associazioni di settore, per aggiornarle sullo stato delle trattative in corso tra banche e assicurazioni per mettere in sicurezza clienti e dipendenti di Eurovita.
Parte sprint il primo trimestre 2023 di Generali, con l’utile netto normalizzato salito del 49,7% a 1,2 miliardi, e il gruppo assicurativo pronto a confermare i traguardi del piano industriale che prevedono dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 di 5,2-5,6 miliardi. Nei primi tre mesi dell’anno il risultato netto del gruppo guidato da Philippe Donnet è stato di 1,199 miliardi di euro, in forte crescita rispetto ai 481 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.
Arriva a 2.258 miliardi il patrimonio dell’industria del risparmio gestito, segnando una crescita di quasi 50 miliardi rispetto a fine 2022. E questo, rivela Assogestioni nella sua mappa trimestrale, nonostante la raccolta del primo trimestre 2023 sia stata negativa per oltre 7 miliardi, condizionata da fondi aperti (-3,7) e gestioni di portafoglio (-4,3). A favorire i risultati, oltre all’effetto mercato, sono stati i 3 miliardi di afflussi sui fondi obbligazionari e i 2,8 sugli azionari.
Con un patrimonio di quasi 14 miliardi gestiti, Previndai si piazza al primo posto tra i più grandi fondi pensioni italiani. I numeri di bilancio del fondo pensione dei dirigenti industriali, che nell’ultima assemblea ha eletto alla presidenza Giuseppe Straniero, manager Rai esperto di relazioni sindacali e previdenza, certificano il primato. Dei 13,7 miliardi complessivi di patrimonio, questa la cifra esatta, 10,5 miliardi fanno capo agli storici comparti assicurativi garantiti, mentre la parte restante è suddivisa tra i due finanziari: Bilanciato (2 miliardi) e Sviluppo (1,3 miliardi). I primi due hanno avuto nel 2022 rendimenti rispettivamente del 2,3% per l’Assicurativo 1990 e dell’1,76 per l’Assicurativo 2014, mentre a cinque anni il dato medio annuo è del 2,4% e del 2%. Quanto ai due comparti finanziari, lo scorso anno si sono attestati a -11% e -11,7%. Nei primi mesi del 2023 hanno già iniziato a recuperare (+3% bilanciato e +4% sviluppo), mentre sul confronto a cinque anni segnano numeri positivi dell’1,34% e del 2,6%.

Sono 38.726 gli agricoltori italiani che hanno sottoscritto polizze agricole agevolate per l’annata 2022 dichiarati da Agea ammissibili a finanziamento, dopo che la loro domanda di sostegno è stata istruita favorevolmente. Tali beneficiari ora possono procedere a compiere l’ultimo passaggio che porta alla erogazione materiale dei contributi. Lo comunica la nota n. 38988 del direttore generale Agea, pubblicata il 23 maggio 2023 con la quale è stato approvato l’elenco delle domande ammissibili e disposto il provvedimento di concessione del sostegno. L’87% delle domande sono state ammesse in maniera integrale, senza alcuna decurtazione e riceveranno un contributo complessivo di oltre 61 milioni di euro. Il rimanente 13% delle istanze è stato accolto in modo parzia
Sono 700 mila i Dpo (responsabili della protezione dei dati) registrati in Europa. Mentre il mercato della sicurezza informatica registra, dal 2017, un incremento del 777%. Sono questi alcuni dati del bilancio di cinque anni di applicazione del Gdpr, cioè del regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679, operativo dal 25 maggio 2018, diffusi dall’associazione internazionale IAPP (International association of privacy professionals).
Forte incremento dei profitti per Generali, che nel primo trimestre ha realizzato un utile netto normalizzato di 1,229 miliardi di euro (+49,7% su base annua). I premi lordi sono aumentati dell’1,3% a 22,2 miliardi, trainati dal segmento Danni (+10,1%). La raccolta netta Vita, negativa per 190 milioni, è stata interamente concentrata sulle linee unit linked e puro rischio e malattia. L’utile operativo è salito del 22,1% a 1,82 miliardi, con il combined ratio in miglioramento a 90,7%. Le masse gestite sono cresciute del 2,6% a 631,3 miliardi. A livello di capitale il Solvency era al 227% dal 221% dello scorso dicembre.
A far cadere l’ultimo dei luoghi comuni in materia di lavoro (la scarsa attrattività del posto pubblico come conseguenza di salari non competitivi rispetto al privato) è il nuovo Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici presentato ieri dall’Aran. Il report evidenzia come nel 2021 un impiegato statale abbia guadagnato in media più di un lavoratore dell’edilizia, dei trasporti, del tessile, del settore dei media, della comunicazione e dell’editoria, dei servizi alla persona, del turismo e della ristorazione. La retribuzione media degli statali è risultata essere superiore rispetto alla media nazionale degli impiegati pari a 30.836 euro lordi annui. Più degli statali hanno guadagnato i lavoratori delle telecomunicazioni (32.159 euro), delle assicurazioni (32.512), dell’automotive (32.626), degli alimentari (32.824), dell’energia (33.034), della chimica (33.296), della metallurgia e siderurgia (33.565) e delle banche (34.288).

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Balzo del 49,7% a 1,23 miliardi in tre mesi per l’utile netto «normalizzato» di Assicurazioni Generali che in questo primo scorcio d’anno vede anche un risultato operativo in crescita del 22,1% a 1,8 miliardi, grazie soprattutto alla spinta del segmento danni che segna +74,6%. In crescita i premi lordi a 22,2 miliardi (+1,3%) trainati anche qui dalla robusta crescita del segmento danni (+10,1%). Quanto alla solidità, il Solvency ratio è al 227% (221% nel 2022). È la fotografia che emerge dai conti del primo trimestre del Leone. Numeri che per la prima volta indossano gli abiti nuovi dei nuovi principi contabili Ifrs 17 e Ifrs 9, in linea con quanto fatto da altre compagnie come Axa e Allianz.

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Generali aumenta gli utili nel primo trimestre a 1,2 miliardi di euro, più del doppio di un anno fa grazie al traino del ramo Danni, che beneficia dell’aumento delle polizze e di fattori tecnici.

Il segmento P&C vale oltre il 40% dei premi, il risultato operativo è balzato del 74,6%. Soffre il Vita, posizione di capitale solida (227%), combined ratio al 90%. I premi lordi sono saliti a 22,2 miliardi (+1,3%) trainati proprio dalla robusta crescita del segmento P&C (+10,1%), che ha raggiunto quota 8,92 miliardi, pari a poco più del 40% dell’intero portafoglio. A fronte di un Vita che, complice il contesto, ha segnato il passo registrando una contrazione del 3,7% a 13,23 miliardi con la linea unit linked in discesa del 17,4% soprattutto in Italia, Francia e Germania mentre la linea puro rischio e malattie è balzata del 6,4%.
L’industria dell’auto sta cambiando pelle più in fretta del mercato. Nel primo quarter dell’anno, come evidenzia il report realizzato dall’Ufficio Studi dell’Anfia, la quota di auto elettrificate ha raggiunto il 59% dell’intera produzione italiana. La famiglia delle full electric pesa per il 16,7% dei voluti globali – quasi quattro volte rispetto alla percentuale delle immatricolazioni di full electric, ad esempio –, due punti in più rispetto alla quota del 2022 e sopra la percentuale della auto con motore diesel, che invece rappresentano soltanto il 12,8% dei modelli prodotti. Le scelte produttive di Stellantis sono alla base di questa mappatura dalla quale emerge che la tipologia di auto più consistente è ormai rappresentata dai modelli ibridi, oltre il 35%, mentre le auto a benzina si attestano al 27,9%.